Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

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Intanto non ho segnalato niente a nessuno. Il fatto che io trovi insulso, pletorico e qualunquista lo sviluppo di questa discussione, come diplomaticamente ho cercato di dire nel mio post, non significa che io pensi debba essere cestinata. La mia previsione del cestino riguardava soltanto i miei ultimi interventi. Per quanto mi riguarda, potete continuare quanto vi pare.

Quanto al '"sentirmi offeso" tranquillizzati. Ti avevo rammentato il mio post non perché "non te lo sei filato" ma perché mi hai accusato di provocare senza argomentare.

Ad ogni modo, gran parte dei tuoi discorsi non la condivido. Ma non è il caso di prenderla come un'offesa. Sono certo che riuscirai a sopravvivere.
 
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*a proposito, perché non citare Caterina di Russia (1762-1796) donna politicamente grandissima ?
a dimostrazione che nella società maschile, se una è capace esce fuori, altro che quote rosa, oggi come 2000 anni fa, e non ci sono cazzi.
non c'è niente di più antidemocratico delle quote rosa, che vanno bene per le veline di partito, e le ultrafemministe inutili (e maschiette affini) che ad ogni costo devono far danno.
 
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Ma infatti, le cosiddette "quote rosa" non sono altro che l'esasperazione velata dell'inferiorità di genere.
Se fosse applicato al contrario lo si penderebbe come un'offesa, ipocritamente invece si considera la quota rosa un diritto.
E' un concetto che cozza clamorosamente con l'aspetto meritocratico, una forma di clientelismo democraticamente giustificato in nome della promiscuità che, il più delle volte, non fa altro che evidenziare solchi imbarazzanti di inadeguatezza.
Un esempio attuale, l'illustre Azzolina.
Ciò svilisce tutto l'immenso apporto che personaggi come la Montalcini hanno reso all'umanità.
 
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Per non parlare della valeria che l'ha preceduta; almeno la azzolina un titolo l'ha, per quel poco che valgono oggi i titoli accademici.
L'abitudine dei femministi a strombazzare ed esagerare qualità e meriti dei loro santini, mi fa venire qualche dubbio perfino sulla reale portata del contributo della montalcini alla scienza. che abbiano esagerato anche in questo caso?
quando uno è bugiardo, poi si finisce con il sospettare di ogni cosa che dice.
 
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quindi Elisabetta può non piacere I(a me, a scanso di equivoci, non piace) ma sembra difficile negarle un importante posto nella storia britannica e financo europea

*a proposito, perché non citare Caterina di Russia (1762-1796) donna politicamente grandissima ?
C'è da aggiungere che in diversi casi, ed in ogni luogo ed epoca storica, ci sono donne che sono giunte al vertice della società (per lo più, per ragioni dinastiche o maritali), ed hanno esercitato un potere assoluto, anche per diversi decenni, come è il caso delle sopra citate Elisabetta I, Caterina di Russia, ma anche Maria Teresa d'Austria, fino a Cixi, ultima imperatrice cinese, e siamo nel 1908: eppure mai si sono minimamente sognate di sovvertire la natura (quella di far meglio della natura, costruendo una nuova società, artificiale, è una vecchia illusione illuminista e massonica).
Nessuna che abbia mai pensato di dare il potere alle donne, o di valersi di collaboratrici, o di immettere le donne nelle forze armate, ad esempio; o, insomma, tutto il campionario femminista degli ultimi decenni.
Se ne sono guardate bene, continuando a valersi esclusivamente della collaborazione di uomini.
Cosa dire: non si fidavano delle donne? Oppure, segno che ne riconoscevano i limiti? O almeno è una dimostrazione che non è vero che le donne ai vertici della politica hanno una capacità ed una lungimiranza maggiore degli uomini.
Nessuna che dopo 40 anni di governo abbia preso 10 e lasciato 100 alla loro uscita di scena. Nella migliore delle ipotesi, il loro far bene consisteva nel non far male, e mantenere la buona rotta di chi le aveva precedute, vedi Caterina di Russia; che per di più, quanto a violenza non era seconda a nessuno, a cominciare dal povero marito che fece ammazzare, o comunque era parte del complotto che lo soppresse.
Historia magistra vitae (se uno la conoscesse almeno un poco).
 
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nautilus 70

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Ermanno81

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Scusa, ma quando alle donne è impedito di entrare in politica, di occuparsi di questioni intellettuali e anzi anche di studiare, che contributo possono dare? Quando questi ostacoli sono stati aggirati o si sono ridotti le donne si sono fatte valere.
Ma non si può impedire a una persona di pensare ,formulare teorie ,creare movimenti .anche gli uomini che lo hanno fatto sono stati ostacolati torturati e spesso uccisi o messi alla berlina .ma il genio quando ce sgorga e basta da qualche parte esce ,nella letteratura ,nella filosofia ,nella pittura, nella scultura le donne sono una netta minoranza manca il talento e fine .non lo dico io conducono i numeri che sono impietosi.poi lo so che bisogna usare il politically correct...
 
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Ermanno81

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C'è da aggiungere che in diversi casi, ed in ogni luogo ed epoca storica, ci sono donne che sono giunte al vertice della società (per lo più, per ragioni dinastiche o maritali), ed hanno esercitato un potere assoluto, anche per diversi decenni, come è il caso delle sopra citate Elisabetta I, Caterina di Russia, ma anche Maria Teresa d'Austria, fino a Cixi, ultima imperatrice cinese, e siamo nel 1908: eppure mai si sono minimamente sognate di sovvertire la natura (quella di far meglio della natura, costruendo una nuova società, artificiale, è una vecchia illusione illuminista e massonica).
Nessuna che abbia mai pensato di dare il potere alle donne, o di valersi di collaboratrici, o di immettere le donne nelle forze armate, ad esempio; o, insomma, tutto il campionario femminista degli ultimi decenni.
Se ne sono guardate bene, continuando a valersi esclusivamente della collaborazione di uomini.
Cosa dire: non si fidavano delle donne? Oppure, segno che ne riconoscevano i limiti? O almeno è una dimostrazione che non è vero che le donne ai vertici della politica hanno una capacità ed una lungimiranza maggiore degli uomini.
Nessuna che dopo 40 anni di governo abbia preso 10 e lasciato 100 alla loro uscita di scena. Nella migliore delle ipotesi, il loro far bene consisteva nel non far male, e mantenere la buona rotta di chi le aveva precedute, vedi Caterina di Russia; che per di più, quanto a violenza non era seconda a nessuno, a cominciare dal povero marito che fece ammazzare, o comunque era parte del complotto che lo soppresse.
Historia magistra vitae (se uno la conoscesse almeno un poco).
Poi olmo io non ho il piacere di conoscerti ,mi piace molto ciò che scrivi e come lo scrivi,condivido anche molti dei tuoi punti di vista ma devo dirti che a volte trovo in te un po troppo risentimento verso il genere femminile,si sente una punta di animosita ,certo io non sono da meno di te ma ne sono consapevole...
 
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Può darsi, ma credo di avere cicatrici nella media degli uomini della mia età.
E' siccome conosco le donne un pochino più di quando avevo 20 anni, e odio le menate, se tu me le proponi (le menate) a colazione, pranzo e pure a cena, io alla fine mi incaponisco nel dimostrarti che straparli.
Almeno finché in Italia sarà consentito discutere liberamente tra privati; in pubblico stanno già provando a stringere il cappio. Poi si vedrà.
E abbondo negli argomenti, anche sapendo che con il fanatico è inutile: non crederebbe a Pitagora in persona, se tornasse dall'ade a spiegargli il teorema; figurati a me, quivis de populo.
Quanto al fanatico, non c'è peggior ignorante di chi sa qualcosa, e su questo pretende di avere capito tutto: lo diceva Socrate, che si riteneva il più ignorante degli uomini.
 
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No, scusa, tanto per capire neh ... Tu ti incaponisci per dimostrarmi che straparlo perchè sono un fanatico che pensa di avere la verità in tasca. E tu lo faresti perchè la ragione è dalla tua parte quindi la verità l'hai in tasca tu e pertanto sei un fanatico pure tu. Sono confuso.

E sì che pure Platone nella sua lettera VII scrisse di aver omesso in molti suoi insegnamenti delle verità sulle questioni forse più importanti del vivere perchè, sempre secondo il filosofo, è impossibile comunicare la verità così come per la matematica, la fisica o altre scienze. Parlando, discutendo di certi temi la verità nasce spontanea e non certamente imposta ed anche qualora non se ne trovi una (Eutifrone?) quel che conta è l'epslorazione.

Ma per restare in tema ... Secondo la teoria (anche platonica) della Kalokagathia tutto ciò che è bello è anche buono. E vero. Chi se ne fotte se la donna è capace quando è al comando, è migliore quando impegnata nelle scienze, è più o meno forte negli sport, gestisce casa e famiglia in maniera esemplare, l'importante è che la donna sia ... Donna. Cosa esiste di più bello? Non esiste nulla di più bello. Non esiste nulla di più buono e vero. Rovinare la bellezza è un delitto. Violentare la bellezza è un delitto.
 
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Mi gioco 10 € che qualcuno nel forum sta pensando alle violenze psicologiche inflitte a Zverev dalla fidanzata.
Ne scriverà? non ne scriverà?
 
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No, scusa, tanto per capire neh ... Tu ti incaponisci per dimostrarmi che straparlo perchè sono un fanatico che pensa di avere la verità in tasca. E tu lo faresti perchè la ragione è dalla tua parte quindi la verità l'hai in tasca tu e pertanto sei un fanatico pure tu. Sono confuso.

E sì che pure Platone nella sua lettera VII scrisse di aver omesso in molti suoi insegnamenti delle verità sulle questioni forse più importanti del vivere perchè, sempre secondo il filosofo, è impossibile comunicare la verità così come per la matematica, la fisica o altre scienze. Parlando, discutendo di certi temi la verità nasce spontanea e non certamente imposta ed anche qualora non se ne trovi una (Eutifrone?) quel che conta è l'epslorazione.

Ma per restare in tema ... Secondo la teoria (anche platonica) della Kalokagathia tutto ciò che è bello è anche buono. E vero. Chi se ne fotte se la donna è capace quando è al comando, è migliore quando impegnata nelle scienze, è più o meno forte negli sport, gestisce casa e famiglia in maniera esemplare, l'importante è che la donna sia ... Donna. Cosa esiste di più bello? Non esiste nulla di più bello. Non esiste nulla di più buono e vero. Rovinare la bellezza è un delitto. Violentare la bellezza è un delitto.
No, ostregheta: mi incaponisco quando ricorri ad ogni mezzo coercitivo, per impormi la tua opinione; ad esempio manipolando le notizie , e quindi impedendomi di costruirmi una verità. Allora, sarà difficile convincermi, perché un'idea buona non ha bisogno di un cattivo metodo per imporsi. E se qualche volta non si impone da se, amen: solo il trascendente è perfetto.
Posso cambiare idea, invece, se l'interlocutore discute con mente aperta; se ciascuno è pronto a riconoscere la superiorità degli argomenti dell'altro.
Per fare un esempio: se tu tutti i giorni dell'anno per tutti gli anni, a media unificati (perché li controlli, e licenzi o mobbizzi il giornalista che non si adegua), mi propini il pastone di una presunta superiorità del genere femminile, oppure di una presunta violenza ontologica del genere maschile, è chiaro che non hai ragione; se ne avessi, non avresti bisogno di plagiare lo spettatore/lettore. O di imporgli la tua verità, ricorrendo ad ostracismi sociali, o addirittura a norme penali.

Bene, non mi impressioni, ma non posso che apprezzare che tu abbia letto la lettera VII di Platone: perciò, non capisco come concili la lettura di Platone con la difesa delle quote rosa. Platone, come Socrate, e non parliamo di Aristotele, era per la "natura differenziale" dei due generi.
Se la donna è superiore non ha bisogno di quote rosa; se non lo è, è deleterio imporla con metodo oppressivo.
D'altro canto non c'è alcuna evidenza scientifica, e ancora meno empirica, che minimamente faccia intravedere una qualunque superiorità intellettuale femminile rispetto al genere maschile.
Quindi, se è vero che siamo su un piano di parità (e lo siamo, in diritto e dignità), perché non lasciare spazio pieno alla meritocrazia, o comunque alla libertà dell'elettore riguardo il soggetto dal quale voglia farsi rappresentare?

Quanto al kalos kai agathos il concetto è un po' più complesso, ed è ingenuo ridurlo al puro dato naturalistico ed empirico.
E comunque, la massima espressione della kalokagathia per i greci era il giovane uomo, l'atleta, Alcibiade. Le olimpiadi, gare tra maschi, erano questo: sacra celebrazione della bellezza, nella sua massima espressione.
Mentre essi riconoscevano la superiorità intellettuale dell'anziano, che diventava rispetto assoluto negli spartani, i più belli tra i greci, ma che si facevano governare da una gerusia, cioè un consiglio degli anziani, composto da 28 geronti che dovevano avere compiuto come minimo 60 anni.
Oggi si farnetica di voto ai sedicenni; certo sono il massimo della manipolabilità. Non si vogliono cittadini adulti e consapevoli, ma elettori ignoranti e gregari.
 
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Mi gioco 10 € che qualcuno nel forum sta pensando alle violenze psicologiche inflitte a Zverev dalla fidanzata.
Ne scriverà? non ne scriverà?
Eccomi!

... impossibile scrivere dell’articolo e così lungo che ho smesso di leggerlo a metà, saltato alla fine ho visto che era scritto da una donna.

Ma scusate se non c’è una denuncia e delle evidenze non è altro che la diversa parola di due individui, perché devo dare ragione ad uno dei due (non mi interessa il genere) a prescindere e senza prove?
 
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Aggiungo la mia firma anche a questo intervento di olmo30, sembra che mi leggi nella mente.

"Oggi si farnetica di voto ai sedicenni; certo sono il massimo della manipolabilità. Non si vogliono cittadini adulti e consapevoli, ma elettori ignoranti e gregari."
Mi aggancio a questa ultima frase per avventurarmi su un campo minato, rischio che qualcuno cercherà di farmi un occhio nero in chat.

Conosco una donna sessantenne invalida (vera, va specificato) per motivi psichiatrici, giustamente ha la pensione di accompagnamento e una tutrice. Non è in grado di pagare una bolletta alla posta o di comperare un kg di carne dal macellaio.
Non potrà mai avere la patente di guida, neanche per i ciclomotori, ma neanche la licenza da pesca, tanto per dire...
Non sa giocare a briscola, troppo complicato.
Ha la scheda elettorale e vota.
Un mio amico ha lavorato per anni in una struttura dedicata all'assistenza di ragazzi con disabilità mentali;
in genere non sono in grado di vestirsi, ne di andare in bici, ne di scrivere.
A diciotto anni diventano automaticamente elettori.

Io dico che per avere una buona classe dirigente, selezionata dagli elettori, servono degli elettori di buon livello.
Sopra ho descritto dei casi di elettori "particolari", l'ho fatto davvero controvoglia, ma me lo sono imposto
per innescare il confronto sul tema della selezione degli elettori.
Anche parlare di quale età sia appropriata per avere la tessera elettorale non ha senso,
c'è chi a trent'anni vivacchia sulle spalle dei genitori e chi a cinquanta è un eterno adolescente e protesta per tutto.

Secondo me per avere la tessera elettorale bisognerebbe almeno conoscere il significato dei primi dieci articoli della
Costituzione, non recitarli a memoria ma dimostrare di averli capiti.
Altro vaglio da superare deve essere quello di avere almeno un figlio da crescere, essere genitore costringe
a dare valore alle cose, e alle situazioni, in modo molto diverso dalla visione degli scapoloni o delle zitelle rosa.
Un'altro concetto (sul quale penso di non avere margine di trattativa) è che il voto di chi ha quattro figli, e deve pensare
al loro futuro, debba valere numericamente di più, una sorta di proporzionalità.

Essendo anziano, quindi saggio, prima di premere su "invia risposta" indosso le protezioni antisommossa
e mi preparo a schivare i colpi :-)):ROFLMAO::ROFLMAO:
 
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Interessante, avere criteri per scremare gli elettori, ma pericoloso...
Alla fine quanto sono percentualmente i minorati psichici per i quali può votar un tutore?
Se consideriamo chi non vota - vantandosene - ed il bacino degli italiani all’estero forse l’ago della bilancia viene spostato maggiormente.
Senza contare i fuorisede - ad esempio studenti - che non sempre tornano alla residenza per votare...
Alla fine tu faresti votare solo genitori con un voto pesato (preferenze) in base alla numerosità della prole.
Non equo perché magari i figli non son venuti...
oppure per qualcuno il numero di preferenze disponibili sarebbe indefinito ?
 
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E' un problema intrinseco alla democrazia che, come diceva quel tale che poi tanto democratico non era, è il peggiore dei regimi politici ad eccezione di tutti gli altri (compresi quelli ispirati alla repubblica platonica, qui molto gettonata).

Sulla necessità di rivedere il sistema del suffragio universale posso essere d'accordo: per votare non solo si dovrebbe conoscere la costituzione ma anche dimostrarsi in grado di capire correttamente un articolo di giornale a tema politico.
Ma che c'entrano le zitelle, gli scapoloni e i genitori, più o meno prolifici.
 
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Aggiungo la mia firma anche a questo intervento di olmo30, sembra che mi leggi nella mente.

"Oggi si farnetica di voto ai sedicenni; certo sono il massimo della manipolabilità. Non si vogliono cittadini adulti e consapevoli, ma elettori ignoranti e gregari."
Mi aggancio a questa ultima frase per avventurarmi su un campo minato, rischio che qualcuno cercherà di farmi un occhio nero in chat.

Conosco una donna sessantenne invalida (vera, va specificato) per motivi psichiatrici, giustamente ha la pensione di accompagnamento e una tutrice. Non è in grado di pagare una bolletta alla posta o di comperare un kg di carne dal macellaio.
Non potrà mai avere la patente di guida, neanche per i ciclomotori, ma neanche la licenza da pesca, tanto per dire...
Non sa giocare a briscola, troppo complicato.
Ha la scheda elettorale e vota.
Un mio amico ha lavorato per anni in una struttura dedicata all'assistenza di ragazzi con disabilità mentali;
in genere non sono in grado di vestirsi, ne di andare in bici, ne di scrivere.
A diciotto anni diventano automaticamente elettori.

Io dico che per avere una buona classe dirigente, selezionata dagli elettori, servono degli elettori di buon livello.
Sopra ho descritto dei casi di elettori "particolari", l'ho fatto davvero controvoglia, ma me lo sono imposto
per innescare il confronto sul tema della selezione degli elettori.
Anche parlare di quale età sia appropriata per avere la tessera elettorale non ha senso,
c'è chi a trent'anni vivacchia sulle spalle dei genitori e chi a cinquanta è un eterno adolescente e protesta per tutto.

Secondo me per avere la tessera elettorale bisognerebbe almeno conoscere il significato dei primi dieci articoli della
Costituzione, non recitarli a memoria ma dimostrare di averli capiti.
Altro vaglio da superare deve essere quello di avere almeno un figlio da crescere, essere genitore costringe
a dare valore alle cose, e alle situazioni, in modo molto diverso dalla visione degli scapoloni o delle zitelle rosa.
Un'altro concetto (sul quale penso di non avere margine di trattativa) è che il voto di chi ha quattro figli, e deve pensare
al loro futuro, debba valere numericamente di più, una sorta di proporzionalità.

Essendo anziano, quindi saggio, prima di premere su "invia risposta" indosso le protezioni antisommossa
e mi preparo a schivare i colpi :-)):ROFLMAO::ROFLMAO:
Fai bene a indossare le protezioni, con tanti democratici in giro.



Non vedo come un incapace di intendere e volere possa votare.

Tu pensi al pater familias; ma oggi non abbiamo neanche il padre, al massimo un papy. Mieloso come una mamy.


 
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Parole sante dell'utente olmo30.

Io stesso ho pensato più volte su come rendere questa pseudo democrazia un po' meno farlocca e mi ero concentrato soprattutto sulla possibilità di selezionare l'elettorato.
Per esempio a mio avviso non bisognerebbe permettere ai 18enni di votate ma bisognerebbe acquisire tale diritto dai 40 anni in su.
Ci vorrebbero dei parametri che stabiliscano l'idoneità al voto.
Uno di questi potrebbe essere quello di valutare I risultati raggiunti nel proprio lavoro. Un altro paramentro che ho in mente potrebbe essere il titolo di studio raggiunto (sperando che le scuole e le università tornino ad essere affrontate in maniera seria ).

Il voto bisognerebbe guadagnarselo perché più che un diritto è un importante dovere.
 
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Interessante, avere criteri per scremare gli elettori, ma pericoloso...
Alla fine quanto sono percentualmente i minorati psichici per i quali può votar un tutore?
Se consideriamo chi non vota - vantandosene - ed il bacino degli italiani all’estero forse l’ago della bilancia viene spostato maggiormente.
Senza contare i fuorisede - ad esempio studenti - che non sempre tornano alla residenza per votare...
Alla fine tu faresti votare solo genitori con un voto pesato (preferenze) in base alla numerosità della prole.
Non equo perché magari i figli non son venuti...
oppure per qualcuno il numero di preferenze disponibili sarebbe indefinito ?
La percentuale non la conosco, credo che tu abbia ragione nello stimarla bassa e quasi ininfluente,
ma ha valore simbolico. Sarebbe un cambio di mentalità, una riorganizzazione di questa democrazia
agonizzante. Questo ordinamento politico non è l'ultimo anello della catena iniziata con le tribù,
i regni, gli imperi, le signorie, il Regno d'Italia. Nel duemilatrecento staremo, anzi, staranno a fare questi
nostri ragionamenti? Sono sicuro di no, ci saranno altri anelli che nel frattempo si saranno aggiunti.
Non conosco il futuro ma sono convinto che le mutazioni sono inarrestabili. Se al mio trisnonno
qualcuno avesse detto che non ci sarebbe stato più il Papa Re e che i figli sarebbero nati
nel Regno d'Italia lo avrebbe preso per matto.

Questo ordinamento sta concludendo il proprio ciclo, dobbiamo progettare il prossimo.
La Costituzione, un capolavoro, è stata partorita in una altra era storica; si vota con la matita
perché non c'era la penna a sfera e con il calamaio si sarebbe impiastrato ogni cosa. Dopo
è arrivata la penna a sfera, la televisione, gli elettrodomestici, il trapianto di cuore i viaggi nello spazio,
il calcolatore elettronico, il Web...
Dobbiamo riorganizzare la Costituzione, rimodularla. Affrontare il discorso della selezione
degli elettori serve a schiantare il recinto mentale dell'abitudine, è un nervo scoperto da
pizzicare volontariamente.

E' un problema intrinseco alla democrazia che, come diceva quel tale che poi tanto democratico non era, è il peggiore dei regimi politici ad eccezione di tutti gli altri (compresi quelli ispirati alla repubblica platonica, qui molto gettonata).

Sulla necessità di rivedere il sistema del suffragio universale posso essere d'accordo: per votare non solo si dovrebbe conoscere la costituzione ma anche dimostrarsi in grado di capire correttamente un articolo di giornale a tema politico.
Ma che c'entrano le zitelle, gli scapoloni e i genitori, più o meno prolifici.
Il fatto di essere genitori cambia l'essenza delle persone, non conta se si è sposati o separati, o ragazzi\e padri\madri.
La responsabilità di allevare figli obbliga a guardare avanti, al loro futuro, ma anche di analizzare il presente con un'altra bilancia, cambia la gerarchia delle priorità.

Parlando con quelli come me nati negli anni sessanta mi trovo davanti due sottoinsiemi principali: quelli che hanno figli e quelli che non ne hanno. Sono due realtà molto ma molto diverse.
Io elettore rappresento me e i miei quattro figli, diciamo che voto anche per loro, sono il loro tutore e "voto per noi",
partecipo alla "nostra cosa pubblica". L'elettore che rappresenta solo se stesso, avendo il suo voto lo stesso valore del
mio, decide anche per i miei figli. Lui si organizza come andare in vacanza, io non ci vado da oltre vent'anni; presto sarà vecchio e peserà sulle spalle dei miei figli, che nel frattempo saranno diventati un patrimonio sociale condiviso.

Scusate per come mi sto esprimendo per lo sforzo di essere conciso, non mi soddisfa, spero si capisca lo stesso.

P.S.
Amici, camerati, fratelli, compagni, colleghi puttanieri, tutti voi singoli che condividerete il patrimonio sociale che io sto creando potreste fare colletta e farmi fare qualche scopata?
Ho visto tutto il repertorio di youporn...non ne posso più ;):ROFLMAO::ROFLMAO:
 
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