Sono d'accordo con te Cherubino. Così, visto che si parla di matrimonio, io quando litigo con la mia compagna uso il cognome :-P
Il matrimonio non è affatto facile. Ma non è neppure un obbligo.
Non sto parlando ovviamente dell'atto formale, religioso o civile che sia, che quello è solo una rappresentazione ad uso sociale.
L'unione di due persone è sempre una scelta, come la pillola blu o rossa. Liberi di pensare che sia forse ossessionato da quelle pillole, ma per me è così.
A volte noi sbagliamo quella scelta, per i motivi più disparati.
L'uomo, molto spesso, perchè con il matrimonio è convinto di marchiare a fuoco la femmina che ha scelto, ritenendola successivamente di proprietà.
Spaziale fesseria! La donna è l'essere più libero dell'universo. Può non essere tua nemmeno mentre il suo corpo sta godendo nell'amplesso che ti fa sentire il re della tua foresta immaginaria, ma il suo spirito corre libero e selvaggio, in un regno di lupi che nemmeno riesci ad immaginare.
Per contro, alcune donne invece vanno versoo il matrimonio, per "sistemare" i conti con una vita che sta scorrendo diversamente da come avrebbero voluto; ma ad un certo punto, forse per le troppe pressioni familiari o sociali, decidono che deve cambiare corso, scegliendo di correre una vita non loro.
Alla fine queste scelte, il più delle volte, finiscono nelle catastrofi che conosciamo.
Alcune di queste sconfitte, vengono nascoste dalla reciproca volontà o decisione, di continuare comunque un percorso insoddisfacente, ma molto meno faticoso di quanto sarebbe un nuovo inizio. Non mi fanno impazzire, ma capisco chi fa questo tipo di scelta.
Alla mia età ormai mi sono fatto una convizione. Uomo e donna non nascono con l'impulso naturale di una vita intera e felice in coppia.
Semplicemente perchè è naturalmente impossibile che si possa star bene insieme tutta una vita, senza rimpianti, senza sentirsi mai soffocare, senza desideri di fuga o senza mai desiderare un altro o un'altra.
Il cambiamento è quasi per tutti l'unica possibilità che ci consente di andare avanti, di sognare e di vivere.
Allora cosa rimane, mi sono sempre chiesto, che giustifica una coppia sposata o no che sia? Che senso ha, a parte lo status sociale e tirar su una famiglia, che sempre appaga comunque un nostro bisogno di appartenere alla società conosciuta, altrimenti col cazzo che faremmo tanti sforzi per una famiglia.?
La lotta. Rimane la lotta. Quella brutale voglia di lottare per la scelta fatta.
A volte due persone si incontrano e non decidono di stare insieme per convenzione. Non decidono di sposarsi. Non decidono di fare progetti.
Decidono solo di vivere una guerra affascinante. Conoscono a perfezione i campi di battaglia l'uno dell'altro.
Sanno esattamente come e quando si feriranno reciprocamente. E anche che l'altro, da qualche nparte, ogni volta, andrà a curarsi le ferite.
Oh sì, capita che qualche volta ci si ritrovi sul punto di non farcela più, di abbandonare tutto, di uscire sconfitti.
Ma sai anche che lo sapevi, prima di scegliere una delle due pillole, che non sarebbe stata una passeggiata. E torni a lottare, per la sopravvivenza di quella scelta.
Perchè sai che è l'unica che ti fa vivere.
Io la chiamo lotta, guerra. Qualcuno lo chiama amore. Sono solo sfumature semantiche.