Pattaya

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Doc, come sempre ho letto avidamente e con molto gusto il tuo reportage ... ho apprezzato molto, il ricorso all'inglese ridotto al lumicino ... ho una sola curiosità : stante che ho notato uno stile narrativo meno aulico e più simile a quello utilizzato da Tomas Milian nei panni de Er Monnezza, avevi mangiato pesante o semplicemente eri congestionato a causa del traffico ? 🤣🤣🤣
 
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senza la minima ambizione di innescare similitudini spropositate, l'interpretazione che quadra il tuo dubbio è molto semplice e perfettamente dissertata dal grande Vitangelo Moscarda, al quale dunque ti rimanderei ;-)

[comunque a me le interpretazioni di Quintín Rodríguez ed i personaggi Giraldi e Marazzi, piacevano moltissimo!]
 
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senza la minima ambizione di innescare similitudini spropositate, l'interpretazione che quadra il tuo dubbio è molto semplice e perfettamente dissertata dal grande Vitangelo Moscarda, al quale dunque ti rimanderei ;-)
Ecco, ora hai rimesso “ abiti “ a te più consoni e confacenti 😉
 
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zioclaudio

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io arrivo domani a bangkok verso le 3 poi pullman o taxi e soggiorno (per la 7 volta)al White Inn in soi 14 in zona ultrastrategica ideale per l acchiappo dolci bamboline
 
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Come promesso, ecco frammenti di messaggi, ricordini di discussioni, ed altre meraviglie emerse nelle convivialità diplomatiche con le nostre marzianine dagli occhi a mandorla. Non le ho raccolte tute tutte io, qualcuno mi è arrivata di rimbalzo, comunque tutte assolutamente verosimili nella quotidianità di questo posto di pazzi!

- Kaew incontrerà 10 uomini al giorno. Quando le dico che non tornerò presto da lei perchè prima devo vedere la cugina, la sister e l’amica, mi punta un dito e dice: YOU butterly!

- quando chiedo a Maei perchè ha tre figli fatti con padri diversi e neppure così certi, risponde molto semplicemente e buddisticamente: it happened!

- ho ricevuto questa equivoca recriminazione: You Not Lube Me

- a metà della notte mentre io dormivo profondamente: I still horny. Want to fuck now!

- vedendomi un po’ indeciso: You want my sister too?

- compulsando l’amico con attenzione: Think head to big for ass... but have a try!

-
Me: Which ones closer the moon or England
She: The Moon
Me: Why?
She: I can see the moon

- all’arrivo degli spruzzi, arriva la certificazione: you finit, I finit already

- I love you but I lie

- She my sister. Not same mama, not same papa

- Would you like a Wiskey & Sofa?

- My small sister need money, Can you fuck her too?

- una ragazza spedisce un pornetto lesbo via Line:
can you do this to me ?
yes.. dear.. i can do everything !
come now.. my pussy juice ..

- Lady boy no good thai only hab two holes while lady hab three

- Where your loom?

- I am not 7/11, I not open all day

- You no good...I fuck for money...you fuck for fun
La sorella minore che necessita denaro é fantastica!!! Bellissima
 
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- chi sei? come ti chiami? da dove vieni?
Io ero stato a Rayong in giornata per questioni di lavoro, dunque, in tutta sincerità, rispondo che vengo da Rayong
Tipa resta muta un attimo, poi spalanca la bocca, e si ribalta dal ridere. Poi si gira verso le colleghe e pronuncia Rayong con la R e scandendo bene tutte le sillabe a voce alta. Come avere tirato un sasso in piccionaia, parlano tutte assieme, ridono, si sbracciano ed io capisco solo il continuo ricorrere della parola Rayong (e non il solito Laiong). Bellicapelli mi sembra ancora carina ma un po’ meno di prima... questo gruppo di donne, dall’aspetto quasi a posto ed iperservizievoli, pare tuttavia comportarsi come qualcosa tra l’asilo per cavernicoli ed il cottolengo per aborigeni. Non so saprei più bene che fare anche se forse dovrei accantonare ogni diplomazia e prenderle a pisellate sul tavolo da biliardo. Invece ci si saluta e, tutte le millemila volte che nei giorni successivi ripasserò davanti a questo infame posticino, vedrò la mia prescelta che fa ciaociao con la manina per poi subito girarsi e prendere le amiche a sganassoni starnazzando come papere del Siam.
La cosa in assoluto che mi da piú fastidio è la scena che descrivi, cioè un gruppetto di ragazze che starnazza e che se non fossero portatrici sane di papaya locale non avrebbero ragione di esistere nel mio mondo, ma appunto nella terra di mezzo dei ricercatori del Santo Gral femminile, assumono un ruolo centrale...
Insomma a volte penso, e mi è capitato, ma che cavolo ci faccio qui con questa che non capisco e che se anche capissi non avrei nulla da spartire...ma poi pensi a quella fessurina attira-tutto e sopporti anche questo!
 
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Il giorno dopo il WE è come il 20 aprile ;-)
E lunedì e vado in WS, che è inavvicinabile nel fine settimana. Forse è ancora un po' prestino o forse è solo... lunedì, infatti qualche gogo è chiuso (ad esempio Sapphire). ElectricBlu e BabyDolls si sono fusi in un unico complex che fa capo alla medesima proprietà ed è diventato tutto WindMill. Quello che un tempo pareva il più scrauso, probabilmente aveva invece azzeccato il modello di business. Comunque mentre Fareneith e Baccarà sono ancora alla lucidatura dei pavimenti tutto il complex WindMill è già imballato di farang e ragazze. Qualcosa vorrà dire.

Esco e prolungo il giretto fino ad un posto che non vedevo da millenni e credevo, sbagliando ancora una volta, che fosse caduto in disgrazia: il Tahitian queen, un gogo sul lungomare un po’ fuori da WS. Il locale è piccolo, il classico rettangolo col palco in mezzo, il banco del bar lungo un lato e le gradinate con sgabelli dall’altro. 5 ladies sul palchetto ed una decina in giro. Dati gli spazi c’è una certa continuitò tra ladies e customers :ok:
Cosa miracolosa, vengo fatto appollaiare e per un po’ non si presenta nessuna richiesta di beveraggi. Alcune ladies sono bikinate, altre al 50%, altre completamente nude. Il parco è meglio di quel che ricordavo, del resto va sempre così: la dinamica, le fortune, lo stato di salute dei locali varia freneticamente in modo inafferrabile. Si propone la giovane Nun, una ragazza che non ha nulla d speciale, niente tatuaggi o spilloni, giusto un apparecchietto ai denti ed un bikini fosforescente. Molto chiacchierina ed espansiva, al primo lady drink mi mette immediatamente le tette in mano, poi ci si baciozza. Mi metta addosso le gambine e scosta il costumino verde Visitor, le infilo una banconota arrotolata nel reggiseno e lei mi prende la mano chiedendo di verificare bene che non sia un ladyboy ;-)
Ci sono farang stagionati e ladies interessanti, inoltre mi piace la musica di questo posto. Del classico rock d’annata (che naturalmente le ladies odino ma sopportano) ed è forse il motivo per cui resisto più di un’ora che in genere per me 30 minuti in un gogo sono già troppi. Si avvicina anche una amica, con un sacco di accessori: tette pompate, capelli violetti, tatuaggi a più non posso, catenelli ed un mucchio di roba che al momento non riesco neppure ad enumerare ma tutto l'insieme me la fa assomigliare ad un bazar ambulante. Praticamente mi si tuffa in area topica, infila una manina e mi dice che... ha sete :-o
Vabè altro ladydrink e mi ritrovo con queste due ai lati che hanno infilato le manine dentro i miei pantaloni e ravananao come minatrici. Ci si scambia i contatti Line, si chiacchiera sulle modalità operative (1 beveraggio per me e due per le ladies 500, BF 1k, ST2k, stanze qui fuori, possibilità di outcall via Line in mattinata senza BF).
Come in altri di questi posti mi ritrovo vicino a degli orientali, credo giapponesi o coreani, che giudico giovani, direi sui 30, piuttosto pingui, occhialuti, molto cerimoniosi e sorridenti ma anche poco espansivi, generosissimamente blanditi dalle ladies ma quasi sempre chini sui loro rincoglionofini intenti a digitare furiosamente. Che cosa digitino resta un mistero :-/

Un po' carico dalle tante attenzioni delle tahitiane vado a cercare un po' di conforto in area Bongkoch. Entro al Secret, aperto da poco dallo stesso proprietario del Malibu. Il locale è scuro, con sviluppo longitudinale, assomiglia all’Excite, con salottini che si possono chiudere con la tenda. Un inutile TV gigante trasmette immagini di Phuket come fossimo in un’agenzia viaggi :-/
Assisto ad un curioso flusso di bisonti western di pelle scura, paiono marines USA, entrano da un lato, guardicchiano, dicono qualcosa di veloce e incomprensibile, le ladies gli si rivolgono con la consueta gentilezza ma loro paiono neppure vederle ed escono dall’altra parte. Boh!
Io adocchio e catturo Jom, donnina molto rudimentale, minuta, zero inglese, poche tette ma moooolto cordiale. Mi bacia con gran energia e mi infila le mani dappertutto. Sarei tentato di partire per i piani ma mi pare prestino, comunque acquisisco contatto ed informazioni. I prezzi sono i solito del bel tempo che fu: 200 due beveraggi, 300 room, 500 pomp, 1k tromb. so che tornerò.

Guidato dalla curiosità, esco da Secret ed entro (poco elegantemente) nel clubbino a fianco: il Tiger, anche questo di recente apertura. Come al Secret ci sono due ingressi, uno sulla Bongkoch ed un altro sulla via parallela. Questo locale è una specie di cella frigorifera, un cubo molto ampio, completamente verniciato di nero, con banco del bar, tavolo da biliardo, divanetti negli angoli e sgabelli a cazzo. Le ladies non pressano o non cagano, a seconda della sensibilità. Ce ne sono un po' sul tavolino all'esterno impegnate a mangiare (a qualsiasi ora...). L’unica che mi colpisce è Wawa, un po’ avanti con gli anni, dallo sguardo intenso, capelli castani come le sopracciglia, bellissime tette di terza che sembrano vere e che generosamente mette a disposizione. Si dichiara freelance, dunque non lavora sempre qui però basta chiamarla e viene a casa in un momento qualsiasi. Ho chiesto di poter dare un’occhiata alle stanze ai piani che ho trovato molto belle (per lo standard locale), Wawa mi si è buttata addosso ed è stata molto espansiva, con baciozzi e smanazzi tuttavia mi pareva avesse bevuto un po’ troppo e, dopo un piccolo giro di sbevazzamento, ho soprassieduto. Appena uscito mi manda un po' di foto, due delle quali appiccico qui sotto giusto per aggiungere un po' di colore.

Dato che sono in area vado a vedere se le cose sono migliorate all'Amsterdam: ci sono due tizi che parlano in fiammingostrogoto. Due sole tipe all’esterno. Acchiappo la più carina, molto minuta (38kg) e ci si appollaia all'interno, nei salottini rossi circondati dal bambù. Tipina non è proprio espansiva, pare non volersi neppure avvicinare, la tocco e rabbrividisce platealmente... che cazz! 120 ladydrink, 80 pineapple juice. 0 tip, ovvio.

Già che ho deciso di sostenere l'economia locale mi affaccio allo 007: triste, ci sono solo tre sconosciute malmesse, saluto ed esco senza neppure un beverino. So che non va bene ma... anche voi catzen!

Cerco miglior fortuna al Badabing, che sarebbe il clubbino a fianco. Ormai le questioni di etichetta sono svaporate... Ci si disseta, si chiacchiera, si smanazza e limonazza con Jame Mee, la solita isaniana, scura, capelli neri, tettine piccole, minuta un po’ culotta, inglese scarso. Comunque simpatica. SangSom + PineappleJuice 210 + 200 tip.

Sono arrivato all'ultima spiaggia, l'ultimo clubbino di tutta la fila, il caro covo dei Pirati: mi colpisce Juremat, interessante ragazza, con naso dritto, del Buriram, di modi eleganti, parla un buon inglese, non si sottrae allo smanazzo ma è come passivrassegnata.
Mi dice: "dimenticami, fai come se non ci fossi". Invece mi intigno, mi convinco che questa ragazza ha desiderio di dire qualcosa :-/
Effettivamente, con opportuna lubrificazione, si chiacchiera anche bene, si bevicchia, le infilo un paio di banconote nel reggiseno, si smanazzicchia e ci si rilassa. Quando sto per andare, Juremat mi arpiona, mi pianta gli occhi addosso e mi chiede se voglio il suo contatto Line per i prossimi giorni. Un’equazione impossibile da risolvere che ho scritto tante volte: donna+thai=incomprenibile ;-)
Comunque sia sono sicuro che con Juremat si dovrà approfondire.

Arrivato ad un estremo della fila di baretti un po' stordito, senza sapere se voglio andare a dormire o mangiare un cioccolatino Ferrero, scrivo una riga di Line a Lemon. L'avevo intravista qualche giorno fa al Carre Blanc, che sarebbe il clubbino all'estremo opposto. Lemon mi risponde al volo, mi aspetta e, come nel Monopoli, parto dalla fine e raggiungo nuovamente l'inizio...
Lemon è una simpaticona, un po’ robusta e con l’apparecchietto per i denti. La frangetta e la risata mi colpiscono al cuore, forse anche perchè appena seduto mi ha appaltato le tette con gran generosità. Ci sarebbero anche i divanetti con le tende che sono gratis ma, dopo che Lemon ha dissertato chiaramente sulla sua personale teoria in materia di suzione e cesello linguale, siamo partiti per le stanze ai piani. 300 room, 500 lady, 200 tip, 200 beveraggi.
Dopo le 23 abbiamo chiuso il locale e siamo andati da me. S’è dormito meravigliosamente col fresco del temporale. Un paio di millini in mattinata, colazione e riaccompagno a casa sua che è... a due passi dalla mia. Scoperto ciò mi dice che dunque ci incroceremo spesso e che... dovrò stare attento quando sfreccio in moto con qualche lady che non è lei ;-)

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La settimana va e la pioggia pure

+ ero indeciso tra un raffinato cioccolatino piemontese ed un massaggio ma entrando in Soi Yamato mi svapora ogni dubbio: nel primo massaggificio sulla destra, arrivando dalla 2nd, vedo una interessante scollatura sormontata da un bel sorriso. Mi fermo, subito tipina mi prende per mano e mi conduce all'interno
- oil massage upstair sir!
- no, cara avrei altre mire
- lo so bene, spurzellone mio cosa ti frulla in quel testone mai domo. Mo vieni ben con me e portati qualche foglietto da cento che sistemiamo ogni scalmana
- veramente io vorrei fare un massaggio testa-piedi
- ......................
- già!
- prego?
- ecco, è semplice: hai presente il foot-massage?
- ahhhhh, così tu vuoi foot massage? (e compiglio manageriale fa un gesto assai spiccio alla sister-schiava)
- No. Hai presente l’head massage?
- aaaaaah così tu razza di cazzone vuoi head massage, ma perchè non lo hai detto subito?!
- noooneeee! io vorrei mezz’ora piedi e mezz’ora testa. Comprì?

Tipa, alterata dal fatto che le amiche vedono la sua incapacità nell'intendersi con l'unico cliente possibile, prende il cartello con tutti i cazzizzi e me lo pianta sul muso.
- 'Ecco', indico, 'vedi? qui c’è scritto testa e qui piedi. Bene, io vorrei 30 minuti uno e 30 minuti l’altro, ti pago come fossi EvaOrlowsky e ...
- NOPOSIBLE!
dice tipina dritta come un maresciallo :-(

Lo so, sono io che sbaglio. Conosco i thai ma questa loro ottusità a fronte di una minima variazione delle sacre procedure che qualcuno gli ha infilato in testa mi è a volte insopportabile. A saperla sfruttare diviene preziosa, ad esempio se sei un negriero, ma in un ambiente di lavoro nel quale sia richiesta dell’iniziativa, elasticità o critica è un disastro. E chiedergli un minimo di proattività è come fare un vero dispetto. Però oggi mi andava così >:-|
Insisto dunque davanti ad un fatto che a me pare invece ovvio. Del resto so anche che odiano rispondere con un NO e che, alle strette, si ingegnano come possono. Infatti per tutta risposta, la viceboss attiva sgaziatamente la schiava ed assieme vanno a prendere una specie di Shrek che credo tenessero legata in cantina: una donnona, anche giovane ma enorme e bruttoccia, sebbene simpaticissima.
Forse speravano di scoraggiare questo farang rompipalle, invece la balena intende bene l’inglese, capisce la situazione, adocchia immediatamente il mucchietto di banconote e si applica esattamente come avevo chiesto.

Poco dopo entra un gruppo di ragazzotti indiani, non sono i soliti neanderthaliani, sono piuttosto eleganti e nasano subito l’aria incazziosa del posto, così dopo poche chiacchiere, alla vista di certi sorrisetti forzati, salutano e se ne vanno.
Le due massaggine (classiche stronze&fighe) parlottano tra loro e mai e poi mai penseranno di non essere piaciute ai potenziali clienti indiani. Da qualche parola appena captata intendo che sostengono sia tutta colpa mia che ho attirato la malasorte.
Ne godo felice ;-)

Per tutto il massaggio abbiamo riso dato che la balenona era davvero spiritosa mentre rompipalle1 è scomparsa nel sottoscala e rompipalle2 si è messa a dormire. Poi per far capire che il suo regale sonno era infastidito dal nostro chiacchiericcio s’è avvolta in asciugamano come una mummia, ha rumorosamente tirato la tenda da sega, e s’è messa a produrre una serie di ruggiti strozzati da belva incatenata.
Dopo un’ora è emersa dalla tenda col visino incazzato, giusto per far capire che non ne poteva più del sottoscritto, delle tante chiacchiere con Shrek e della gratifica-simpatia che questa s’è guadagnata.

Dato che iniziava a farsi sera sono passato al tempio di Pattaya Klang ad accendere un po’ di incensini, sperando che la magnanimità del Buddha perdonasse la mia molestia.

***

+ Mi sono affacciato al Max Hotel, ricordavo un formidabile cuoco italiano. Ora non c'è proprio più il ristorante :-(
In questa città cambiano troppe cose velocemente :-/

+ passando su Soi Diana adocchio Patty al Pussy Bar [Mandorline (angeli e demoni dai paesi del sol-levante)], nel complex di Soi Diana che confina col Papagayo: non ci sono altri farang, deserto e tante belle donnine che si propongono. A me è sempre piaciuto il beer-bar, era l’attrazione principale al tempo che fu e questo ambiente ha un po’ mantenuto un suo frusto fascino impermeabile alle mode, anche quando qualche smutandata si mette a zampettare sui banconi ;-)
Si trovano in questi bar-complex delle signorotte non sgarzole come in Soi6 ma raramente ho avuto delusioni, i prezzo sono rimasti quelli storici, l’ambiente tende ad essere superilassato.

Patty (con le sue tettone polimeriche ma morbidose) è ancora una bella donna e parla un buon inglese. Abbiamo bevicchiato qualcosa assieme ed ha tentato subito di arpionarmi per la notte ma, sebbene non del tutto convinto data l’ottima esperienza del passato, ho declinato semplicemente perché... ho una lista sterminata da provare ;-)
E’ stato un sicuro sbaglio, la donna che si offre in genere è il migliore degli indizi, Patty poi non è certo una disperata, il suo fisico calamita ancora parecchi estimatori, tuttavia la maledizione del farang ci spinge a cercare sempre figa nuova.
In queste situazioni mi dico che avrei bisogno di una decina di piselli di ricambio o forse... che è proprio un bene che ne abbia uno solo ;-)

***

Giretto di Gogo:
- è martedì, molti sono semivuoti, in maggior parte giovanotti orientali e qualche anziano farang. Qualcuno di questi si fa piazzare una poltrona in prima fila dato che passano ore a guardare lo sgambettamento delle ballerine:
- Sapphire: ora c'è la fiera delle tette finte. Mi pare che si vada a periodI: a volte tutte piccole e naturali, poi c’è l’ondata di quelle tutte polimeriche. Neppure mezza occhiatina dalle ladies ma in compenso molti sbadigli. Un nordeuropeo mi dice che è per non disturbarci...
- Baccarà: tettè naturali e piccoline, non ho visto gran robe, molti pancini devastati ‘che una volta non se ne vedevano. Espansività glaciale come l’aria condizionata. So bene che ci vuole un bicchierino dell’amicizia ma neppure uno sguardino, neppure un cazzo di sorriso? ho visto sbuffare, girare pupille in alto, insomma, manifestare palese insofferenza. Amica mia serve ricordare che in questa città si trovano altre 30mila colleghe?
L’unica cosa bellina del posto sarebbe il piano superiore con pavimento di vetro ma... è chiuso.
- Farenheit: temperatura zero Kelvin :-((

Per tutti mi pare BF 1.5k. ST3k. LT non tutte ma sui 5k. LD200
Parimenti per tutti la musica è insopportabile (tranne il Tahitian Queen ;-)

- invece belle tipe anche minimamente espansive al Mamasan Club in WS. Nonostante ciò anche questo semideserto.
Qui bevicchio e smanazzo con Kwan (calze rosse, magrissima, tette finte) e con Moew (tipica perfetta isaniana scura e con nasino schiacciato. E' esilissima ma sul pancino ha i muscoli addominali che paiono scolpiti). Entrambe, nonostante i beveraggi si rivelano tendenziali stronzine e dunque: ciao ciao. BF1k, ST2.5-3k.

[Prevenire è meglio che curare: si si lo so: sarei dovuto andare al Windmill, sarei dovuto andare al piano superiore del Kink o dell'Angels, avrei dovuto bla bla... ma invece sono stato dove sono stato ed ho pure scritto qualcosa ;-]

Sintesi critica: in via del tutto generale, i gogo della WS son spennatoi da vedere giusto ogni tanto :ok:
 
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Sfreccio lungo la Soi KhoPai per andare dall’orologiaio (Mr.Bombs!) e, mentre sono fermo un istante al solito incrocio un po’ incasinato con la South Rd, mi casca l’occhio su una scenetta alla mia sinistra. Due ragazzi thai, sui 20 anni, son seduti a cavallo di una panca, la ragazza ha la schiena contro la parete di una casa ed il ragazzo le è molto vicino, a tratti i loro volti si sfiorano. Stanno discutendo molto energicamente. Lei sta riempiendo il poveretto di ceffoni senza pietà con tutta la sua forza e grida come un’invasata. Ad un certo punto lui le prende il collo con due mani e le sbatte più volte la testa contro la parete.
Suono il clacson, caccio un urlo, parcheggio al volo e scendo dalla moto.
Guardo la ragazza negli occhi
- any problems here?
i due mi fulminano con lo sguardo e iniziano a berciare verso di me.
Intravedo uno dei soliti farang nerboruti con tatuaggi&canotta d’ordinanza che cammina un po’ stordito sotto il sole di fine mattinata e sto per lanciare un SOS alle sue risorse muscolari ‘che tante ore di cazzosissima palestra servano almeno una volta a qualcosa di utile...
Nello stesso momento due manone mi afferrano e mi ricacciano in sella! :-o
I due ragazzi continuano a gridare tra loro, con i volti coperti di sudore ed i capelli appiccicati, si sbracciano pure al mio indirizzo ma mi è tutto incomprensibile. Mi avvedo solo ora che sull’altro lato della strada, esattamente davanti alla scenetta c’è una grande officina, come si usa qui completamente aperta, nella quale stanno lavorando non meno di una decina di operai che dunque hanno ben potuto seguire lo sviluppo della faccenda.
Uno di questi è il proprietario delle manone che mi hanno rimesso sulla moto con tre semplici paroline: “not your problem”.

Ancora una volta questo popolo mi pare sfuggente ed incomprensibile anche ad un mediterraneo che ben o male consce il teatro dei pupi :-/
 
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Sfreccio lungo la Soi KhoPai per andare dall’orologiaio (Mr.Bombs!) e, mentre sono fermo un istante al solito incrocio un po’ incasinato con la South Rd, mi casca l’occhio su una scenetta alla mia sinistra. Due ragazzi thai, sui 20 anni, son seduti a cavallo di una panca, la ragazza ha la schiena contro la parete di una casa ed il ragazzo le è molto vicino, a tratti i loro volti si sfiorano. Stanno discutendo molto energicamente. Lei sta riempiendo il poveretto di ceffoni senza pietà con tutta la sua forza e grida come un’invasata. Ad un certo punto lui le prende il collo con due mani e le sbatte più volte la testa contro la parete.
Suono il clacson, caccio un urlo, parcheggio al volo e scendo dalla moto.
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i due mi fulminano con lo sguardo e iniziano a berciare verso di me.
Intravedo uno dei soliti farang nerboruti con tatuaggi&canotta d’ordinanza che cammina un po’ stordito sotto il sole di fine mattinata e sto per lanciare un SOS alle sue risorse muscolari ‘che tante ore di cazzosissima palestra servano almeno una volta a qualcosa di utile...
Nello stesso momento due manone mi afferrano e mi ricacciano in sella! :-o
I due ragazzi continuano a gridare tra loro, con i volti coperti di sudore ed i capelli appiccicati, si sbracciano pure al mio indirizzo ma mi è tutto incomprensibile. Mi avvedo solo ora che sull’altro lato della strada, esattamente davanti alla scenetta c’è una grande officina, come si usa qui completamente aperta, nella quale stanno lavorando non meno di una decina di operai che dunque hanno ben potuto seguire lo sviluppo della faccenda.
Uno di questi è il proprietario delle manone che mi hanno rimesso sulla moto con tre semplici paroline: “not your problem”.

Ancora una volta questo popolo mi pare sfuggente ed incomprensibile anche ad un mediterraneo che ben o male consce il teatro dei pupi :-/
Quanto è bello quel paese!!! Non ci si capisce mai niente, ma non c’è niente da capire. Fantastico
 
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[...]

Altre formidabili perle di mandorlady-pensiero ;-)

-
Her: "If you pay me now...I love you now....If you no pay me now, I no love you!"
Me: "What happens if I don't pay you at all?"
Her: "If you no pay me, surely you die early."

- You not sexy man, you good man

- Al mercato: I buy, you pay

- why you eat kebab you're not muslim'. If you eat kebab you will talk to toilet

- You hab good heart. You are old and fat but I like your baht

- Where you go?! You so hansum, me so horny...

- Litten bit no promplem...

-
Her :your body like TV star
Me :Thank you
Her :Doremon ;-)

- How many shopping malls you have in Europe?

- I want to eat your ice cream

- una LLT lady annuncia che è in red-period: "I no good now, you go Beach Road and get lady, I wait down in lobby... and you not pay more than 1000 Baht".

- pronti per entrare sotto i lenzuoli, lei si ferma un attimo, guarda e dice la sua: look, baby anaconda!

- 1000 baht good for you... good for me!

- dopo una sessione lunga e movimentata: Sorry I forgot to lick your balls

- una coppia di tizi indiani abborda una stradale in BR
Hello pretty lady, you go with us, we boom boom, I give you 400bt
You gib me 400bt and you fuck my dog

- una delle tante ST session di Soi 6:
'why you not remember i have son ?'
o, sorry dear... but do you still remember my name?
after 10 secs silence : 'Rambo' ... ;-)

- You butterfly mak, but I still like you

- un’altra meteora di Soi6: I think I cum because you first one tonight

- da giorni non si fa altro che scopazzare. Aoy guarda l’attrezzatura stremata e dice la sua: 'Need new!'

- I don't lie to you, I just don't tell you everything
 
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Giro a Jomtien
giretto tra i bar del Rompho market: in gran parte anziane mestieranti, pacifiche come bufale al pascolo, assieme a placidi anziani farang che sembrano trarre energia vitale dal malto d’orzo fermentato. Come riescano a passare assieme tante ore è abbastanza misterioso dato anche che solo qualcuna smanaccia con l’inglese.
Il modello comunque sarebbe meraviglioso: ti siedi, parlotti come si può, compulsi, valuti e poi si va a casa per un po’ o tutta la notte. Peccato che il modello di business sia in decadenza e... le lavoranti pure. Però la sera il Rompho si riempie di farang, in gran parte anzianoandanti che, rinvigoriti dal fresco della notte, si fanno vieppiù rumorosi e sbevazzanti.
C'è anche una nuova area con barettini e ristoranti freschi di costruzione, l’offerta è standard, insomma uguale ad altri millemila simili, però sono deserti. Mi ci sono fermato a volte per un pranzo o cena senza pretese. Cucina thai e western.
Ogni tanto si fa avanti qualche milfandorlona di belle pretese :-o
 
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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
Nondisolafiga...
A volte mi sono fermato da Bonne appetit: è una specie di capannetta sulla destra della Pratumnak Rd, andando verso Jomtien.
Chiude alle 19, dal momento che gli anglofoni cenano presto Home | Restaurant Bon Appétit- Mini golf

E’ una visione incredibile ma c’è gente che viene qui per giocare a minigolf: coppie anziano farang + ragazza thai in toppino e short minimali che giocano e ridacchiano come bimbi... ma in che razza di mondo sono finito! ;-)
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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
Panta Rhei
Sono passato di sfuggita davanti alla cabina rossa del telefono (piena di carte abbandonate...) del Toretto's bar and cafe
... ma mi pareva fosse chiuso o forse avesse cambiato denominazione :-(
 
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