Ciao Ace,
nel momento in cui affermi di aver trascritto "giorno per giorno gli avvenimenti" questo – per come cerco di spiegarmi io – significa proprio redigere "a caldo" ovvero in prossimità temporale degli eventi narrati. La forma diaristica che hai adottato è peraltro la più appropriata a questo tipo di rendicontazione scritta.
Quello che volevo farti notare in primis è quanti dettagli personali hai raccontato non solo di te (e sei liberissimo di farlo) ma anche della ragazza e della sua famiglia... ed io non trovo nessuno di questi dettagli – ad eccezione del fatto che lei è giovanissima e tu molto più grande in termini di età e che l'hai vista crescere – essenziale ai fini della comprensione della situazione: non aggiunge nulla alla vicenda sapere dove abitano la nonna e la zia, il lavoro dei genitori, l'esistenza di un fratello, le percorrenze chilometri fra voi e Milano città o gli orari dei bus. Viceversa, raccontare questi elementi ad una platea di sconosciuti puttanieri toglie molto alla sua sfera privata... sempreché tu non li abbia modificati... ma devi aver modificato tutto: dalla composizione familiare agli impieghi dei congiunti fino ai luoghi e agli studi ed hobby di questa ragazza... così come le date e gli orari che hai annotato con zelo.
I due punti che ti ho indicato sono un mio esercizio di lettura e comprensione del testo, e ti spiego perché ho ritenuto rilevati queste incongruenze.
Nella concatenazione di eventi del tuo scritto – che sia vero o frutto d'invenzione non ha importanza, tant'è che non ho espresso nessuna mia opinione in proposito della situazione narrata – all'inizio era necessario che Roberta non potesse prendere un mezzo pubblico per raggiungere Milano perché altrimenti non sarebbe mai esistito il vostro primo colloquio. Ecco allora che nella vostra zona i mezzi pubblici non esistono. In assenza di questo impedimento materiale, il protagonista maschile non avrebbe dovuto acconsentire controvoglia (molto controvoglia) a restare in uno spazio ristretto con la ragazza che lo brama e ad avere con lei un primo colloquio intimo.
Poi però ti sei perso... perché i mezzi pubblici sono comparsi ed hai anche annotato con precisione i loro orari perché questo si adattava meglio al prosieguo del racconto.
Se in una discussione Roberta tira fuori il fatto che tutti sanno (lei compresa) che da anni tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali è per assumere una posizione dominante nei tuoi confronti ed avere maggiore agio d'imporre la sua volontà sulla tua. In quel momento, è un personaggio forte quanto il tuo è un personaggio debole.
Per una incomprensibile amnesia, successivamente Roberta si dice totalmente all'oscuro che tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali da anni. La contraddizione è flagrante, ma in quel contesto narrativo è necessario che sia così perché lei deve mostrare dolcezza e comprensione riguardo le tue riserve morali (i ruoli di personaggio forte e personaggio debole si sono nel frattempo invertiti), dolcezza e comprensione che avranno sbocco narrativo nel bacio – altrettanto dolce – che di lì a poco scambierete.
Si tratta di elementi che non hai modificato per ragioni di privacy perché con la privacy non hanno nessuna attinenza (e ti ricordo che tu stesso hai affermato di aver plasmato secondo convenienza soltanto qualche elemento attinente alla riservatezza personale).
Che tu li abbia modificati non c'è dubbio: lo attestano le incongruenze fra un momento narrativo e l'altro.
Quando ti dicevo che sono gli stati d'animo dei tuoi personaggi a modificare l'ambiente circostante (e non viceversa, come sarebbe opportuno) intendevo proprio questo: per come hai raccontato la vicenda, salta agli occhi come sia necessario che taluni si dicano determinate cose in determinati momenti narrativi; allora si modifica a posteriori il contesto per fare in modo che questo debba inevitabilmente accadere. Ma una narrazione vuole l'esatto contrario: sono le circostanze – in quel preciso momento immodificabili – a determinare alcuni comportamenti a scapito di altri, a creare certi stati d'animo, ad indirizzare gli eventi.
Da questo punto di vista, la tua è una narrazione metafisica perché trascende il dato oggettivo e fa sì che le volontà in campo modifichino l'ambiente in cui interagiscono al fine precipuo di interagire fra loro.