Discussione Raccontate l'esperienza sessuale piu' travolgente che avete vissuto!

QUANDO IL TUO SOGNO SI AVVERA. IL MIO INCONTRO CON GIULIA/ALINA (nomi ovviamente cambiati apposta)


Lei si chiamava Giulia.
Non ricordo esattamente dove l’avessi conosciuta. So solo che a un certo punto avevo iniziato a seguirla su Instagram.
Bella, mora, fisico allenato ma con le curve giuste nei punti giusti.
I tatuaggi sapientemente fatti che la rendono ancora più sexy. Il sorriso sicuro.
Era spigliata, ben inserita socialmente, sempre attiva, piena di foto e stories.
Era tutto quello che io non ero, e che sapevo di non poter mai avere.

Qualche settimana fa decido di concedermi uno di quei “massaggi” che mi aiutano a tirare avanti e alleviare un po' dello stress lavorativo.
Apro il solito sito e scelgo Alina: volto coperto, corpo mozzafiato in vista. Riceve vicino a casa.
La chiamo per prendere appuntamento.
Il nome mi fa pensare a una ragazza dell’Est… invece al telefono risponde una voce dal marcato accento milanese.

Arrivo. Mi apre lei.
In quel momento scopro che Giulia e Alina… sono in realtà la stessa persona.

Mi accompagna in una stanza piccola. C’è un bagno con doccia, uno specchio, un materassino.
"Fatti una doccia che poi ti raggiungo" dice. Mi spoglio mi lavo e mi sdraio a pancia in giù sul materassino.
Aspetto lì pochi minuti che tuttavia mi sembrano interminabili

Poi entra lei. Nuda.
Si stende sopra di me, lentamente, e inizia a strusciarsi.
La guardo nello specchio. Ancora non riesco a credere che stia succedendo davvero.

Parliamo un po’.
La casa. La vita. Il lavoro. Le vacanze.
Avevo sempre pensato che una ragazza come lei e un ragazzo come me non sarebbero mai riusciti a parlarsi, che tanto non avevano nulla dirsi: vite ed esperienze troppo diverse, mondi troppo diversi.
E invece mi piace parlare con lei: è diretta, è simpatica. Anche lei sembra gradire la conversazione. Non so se stia solo fingendo ma in quel momento non importa.
"Mi piacciono i grattini" dice a un certo punto.

Mi accompagna dolcemente alla conclusione dell’incontro.
Poi rimaniamo abbracciati. Le mie dita si muovono sulla sua schiena.
“Ti prego, continua. Mi piacciono molto i grattini.”
“Lo so,” rispondo. “Me l’hai detto tu.”
“Sai… è raro trovare un uomo che ascolta quello che dico.”
Poi mi dà un bacio sulle labbra.

Un vecchio utente del forum si riferiva al mondo dei punter e delle pay come Mondo Balordo.
Non condivido granché di quello che scriveva ma su una cosa aveva ragione.
Il nostro è un Mondo Balordo, un mondo dove tutto è possibile.
Anche un ragazzo come me, con una ragazza come lei.
Abbracciati. A ridere. A scambiarsi attenzione e confidenze.
Non giusti. Non perfetti ma… reali.
 
I miei compagni, in quel viaggio, hanno rimorchiato entrambi Federica, la mano... :ROFLMAO:
Senza voler essere esageratamente severo con le italiche, ma noi siamo sfortunati per quanto riguarda gli slanci sessuali delle ns connazionali, forse in questi decenni qualcosa si è sbloccato al Sud ma rimaniamo indietro per quanto riguarda le avventure sessuali rispetto agli altri paesi europei
 
Trombare in macchina in Polonia, solamente che la macchina era parcheggiata sui binari tra le sbarre dei passaggi a livello per avere l adrenaline rush.
Ricordo che nell' interminabile viaggio di ritorno ogni tanto annusavo il volante per tenermi sveglio...
Che coglione che ero.
 
Ultima modifica:
Trombare in macchina in Polonia, solamente che la macchina era parcheggiata sui binari tra le sbarre dei passaggi a livello per avere l adrenaline rush.
Ricordo che nell' interminabile viaggio di ritorno ogni tanto annusavo il volante per tenermi sveglio...
Che coglione che ero.
Diciamo che sei esattamente il tuo Nick name🤣🤣🤣
 
L' esperienza sessuale più travolgente che mi sia capitata risale alla settimana scorsa ed è cominciata nei giardini pubblici di Trieste, città nella quale mi sono trasferito per lavoro da un paio di anni, culminata, sempre nel carso, in un sottotetto. Spippolavo annoiato lo smartphone seduto su una panchina vicino al laghetto con i paperotti, quando vengo abbordato da una signora di settant'anni, in maniera che definire esplicita sarebbe un eufemismo: subito si produce in una serie di complimenti ma quanto sei bello, quanto sia in forma, ma che carino. Yelena il suo nome. Russa. Sebbene sia oscenamente vestita ( top aderente donna blu a fiorellini modello emporio cinese-mercato rionale con zoccoli scholl su piedi dalle dita blu) anche lei quanto ad avvenenza, non scherza: alta circa un metro e settantacinque magrissima, dal fisico tonico, ha grandi e splendidi occhi color nocciola, contornati da una pelle ambrata. Il taglio dei capelli è sbarazzino modello valentina di Crepax, rossi, a caschetto. Una cupola sempre ambrata, che definire fronte sarebbe riduttivo, forma con l'ovale un profilo che di russo ha ben poco, se non per gli zigomi pronunciati come solo quelle dell'est possiedono. Zigomi che tirando la pelle, le hanno preservato una tardiva giovinezza; in più, nota positiva, a differenza delle russe di una certa età, non tende alla pinguedine. Iniziamo a parlare e lei dopo molti convenevoli ed informazioni di rito ( sono una interprete, sono nata nel Caucaso tanto tempo fa, nel '55, però laureata in matematica come il sottoscritto! Cosa fai? Ohh, ami la Russia? Vieni da me?) mi invita a salire a casa sua. L'amore reciproco per la gran madre Russia è stato l'oggetto di conversazione dal parco a casa sua, zona carso. Lì ho scoperto che avevamo passioni in comune: il pianoforte di cui entrambi siamo diplomati, Mussorgskij al posto dell'occidentale ed inflazionato Tchaikovsky e le arti marziali , il karate io, il sambo, lei. Che non saremmo stati a parlare di Gogol sorseggiando il thè direttamente dal samovar in una stanza tappezzata da icone, mi era evidente ma tutto il mio ardore giovanile stava per svanire quando ho visto che l'immobile della tizia era al quarto piano di uno stabile privo di ascensore. Ora capisco le gambe da gazzella! L'appartamento, monovano dalla tappezzeria floreale in disfacimento, era zeppo di libri, attrezzi e panche da palestra, con al centro un letto, nel quale dominava un regale disordine. Una casa Dostoevskiana. Il sorriso si muta in eccitazione quando con le sue bellissime mani smaltate di blu mi tocca il pacco, subito in erezione; i giochi dei corpi fanno sì che lei mi sfiori io la sfiori, mi baci sul collo, la baci sul collo, mi annusi e io la annusi. Non sei mai stato con mamma? Mi chiede ( non sa che mi madre ha solo cinquantasei anni..): che cerchi l'incestuoso?. Intanto le sue mani passano dal pacco alla tartaruga per posarsi sul petto. Il pompino che mi farà non sarà fra i migliori della mia carriera sessuale, dal momento che si limita più che altro a baciare il glande, ma ho apprezzato. Infine la possiedo sul lettone (non di Putin) con una semplice missionaria godendomi quel fisico nemmeno decadente. Che bello essere stato abbordato da una Granny! Dopo la scopata, mi dice che una discendente della nobiltà zarista come lei, deve divertirsi come faceva la Zarina Caterina la Grande con i bei maschioni all'Hermitage. (Ma sarà poi nobile? I russi spesso sono dei grandi bugiardi.). Di questa scopata ricordo la retorica, l'enfasi, i toni melodrammatici, gli interni squallidi alla Dostoevskij o Limonov. Una scopata davvero russa.
 
Perdona ragazzo, parere personale, ma se questa è l'esperienza sessuale più travolgente che ti sia capitata, tremo al solo immaginare le altre...😨😔
E perché? Con le mie coetanee free, esperienze pessime; almeno con le milfone o le grannies, alcune anche recensite qui sempre esperienze più che lusinghiere. Eppure sono quello che si suol definire bello: biondo, occhi grandi verde-azzurri, atletico (sono cacciatore e cintura nera di karate) matematico e pianista..la validazione io l'ho sempre trovata nelle over. Con le mie coetanee o più piccole, se bellissime solo a pagamento. Anche la mia prima volta a diciotto anni è stata con una quarantenne..

Ps: ho avuto come Tromba-amiche delle ventenni karateke ma erano brutte da far paura..
 
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Ah si?! Ricapitoliamo allora.
Premesso che tutti i gusti sono gusti e non intendo stigmatizzare la tua predilezione per le attempate, dal tuo racconto emerge che, al netto di tutti gli orpelli sulla cultura russa (Mussorgskij, Dostoevskij, Tchaikovsky e la corazzata Potemkin di Fantozzi) una anziana signora che avrebbe potuto essere tua nonna (tra l’altro non particolarmente avvenente e oscenamente vestita come da tue stesse ammissioni) ti ramazza ai giardini pubblici per portarti a casa sua.
NDR Già qui a ruoli invertiti ora tu saresti in una caserma dei Carabinieri ad attendere di spiegare ad un magistrato le tue ragioni, ma andiamo avanti.
Nella sua russa dimora la settantenne ti pratica un accenno di fellatio (scadente) e si dona al te in una copula praticata alla missionaria apparentemente anche in tempi stretti (per fortuna aggiungerei).
Fine dell’esperienza!
Ho dimenticato qualcosa? Cosa ci sarebbe di così travolgente nel tuo racconto se non una denuncia per molestie e una bella circonvenzione di incapace?
Contento tu!

Nota a margine che avrei voluto risparmiare ma che mi hai strappato con la tua replica confermando quanto avevo "annusato".
Il tuo racconto ha più l’aspetto di un’esibizione letteraria, di un saggio e sfoggio di cultura. Ciò quando non è funzionale alle trame del racconto appare più come un: “io so’ io e voi nun siete un cazzo!”
Questo emerge appunto anche nella tua risposta in cui, nel sostenere la legittimità delle tue preferenze, tuttavia declami i tratti della tua avvenenza, le tue competenze culturali e musicali, aggiungendo pure ulteriori e non necessari dettagli come la pratica della caccia (come se ci fosse da vantarsi) e l'essere cintura nera di karate...
Il buon vecchio Julio avrebbe detto: "esticazzi?!?"
 
Ah si?! Ricapitoliamo allora.
Premesso che tutti i gusti sono gusti e non intendo stigmatizzare la tua predilezione per le attempate, dal tuo racconto emerge che, al netto di tutti gli orpelli sulla cultura russa (Mussorgskij, Dostoevskij, Tchaikovsky e la corazzata Potemkin di Fantozzi) una anziana signora che avrebbe potuto essere tua nonna (tra l’altro non particolarmente avvenente e oscenamente vestita come da tue stesse ammissioni) ti ramazza ai giardini pubblici per portarti a casa sua.
NDR Già qui a ruoli invertiti ora tu saresti in una caserma dei Carabinieri ad attendere di spiegare ad un magistrato le tue ragioni, ma andiamo avanti.
Nella sua russa dimora la settantenne ti pratica un accenno di fellatio (scadente) e si dona al te in una copula praticata alla missionaria apparentemente anche in tempi stretti (per fortuna aggiungerei).
Fine dell’esperienza!
Ho dimenticato qualcosa? Cosa ci sarebbe di così travolgente nel tuo racconto se non una denuncia per molestie e una bella circonvenzione di incapace?
Contento tu!

Nota a margine che avrei voluto risparmiare ma che mi hai strappato con la tua replica confermando quanto avevo "annusato".
Il tuo racconto ha più l’aspetto di un’esibizione letteraria, di un saggio e sfoggio di cultura. Ciò quando non è funzionale alle trame del racconto appare più come un: “io so’ io e voi nun siete un cazzo!”
Questo emerge appunto anche nella tua risposta in cui, nel sostenere la legittimità delle tue preferenze, tuttavia declami i tratti della tua avvenenza, le tue competenze culturali e musicali, aggiungendo pure ulteriori e non necessari dettagli come la pratica della caccia (come se ci fosse da vantarsi) e l'essere cintura nera di karate...
Il buon vecchio Julio avrebbe detto: "esticazzi?!?"
Ma io ho un buon QI misurato dalla psicologa se mi stai dando dell'incapace caschi male.. e non raccolgo la tua provocazione. Inoltre e concludo non è la prima volta che vengo abbordato a Trieste/Gorizia da donne non più giovani. Sono paradossalmente le uniche che mi vengano dietro. E la cosa mi piace: dunque è travolgente per me! Ti piacerebbe avere la laurea in matematica (magistrale) in economia (triennale)ed in fisica (triennale)! Infine non costituisce reato il libero incontro tra due persone consenzienti: dove hai studiato penale( perché tanto, dal tono pomposo ed inquisitorio, so che sei laureato in leggi)? Dagli aforismi dei baci perugina? Quanto alla caccia amo e rispetto la natura più di te.
PS: perché non ci racconti le tue avventure donnesche? Io non ti ho offeso se poi ti sei risentito problema tuo..
 
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Agosto 1989, in vacanza in Ungheria 3 mesi prima della mia laurea, con 2 compagni di facoltà.

Partiamo dall’allora Jugoslavia con una Citroën AX (chi la ricorda?) presa dall’Avis e arriviamo a Budapest e poi sul lago Balaton, il “mare dell’Ungheria”. I miei compagni avevano portato dall’Italia una valigia piena di calze e collant da donna, con cui, secondo loro, avrebbero scopato mezza Ungheria… (ricordate il film di Verdone?). Io non portai nulla e non mi aspettavo nulla, anche perché ero, diciamo così, “in trattativa” con una ragazza italiana, anche lei compagna di facoltà.

Una sera ci perdiamo e non sappiamo più come ritrovare il piccolo appartamento che avevamo affittato in riva al lago. A quei tempi non c’era Internet, Google Maps e GPS: rimane il vecchio sistema, cioè chiedere informazioni a voce. Ci fermiamo a una bancarella in cui 2 donne, una giovane e l’altra di mezza età (forse madre e figlia) vendevano cocomeri. Scendiamo dall’auto e chiediamo informazioni in inglese (l’ungherese è una lingua ostica, simile solo al…finlandese). Nessuna delle due donne parla inglese; noi ci sentiamo completamente persi e uno dei 2 miei compagni sbotta, ad alta voce e in italiano: “queste non capiscono un cazzo, andiamo via!”

Improvvisamente, la più giovane dice: “ma siete italiani!!!” Noi diventiamo rossi per la vergogna, ci scusiamo e chiediamo indicazioni sulla strada in italiano. La ragazza ci spiega tutto e, per sdebitarci, le chiediamo se possiamo invitarla a mangiare una pizza in qualche posto sul lago. Durante la cena i miei compagni “ci provano” con lei, con modi fin troppo diretti e con allusioni varie, per cui la ragazza cerca di evitarli, non risponde a loro, ma invece cerca conversazione con me. Mi racconta che era stata fidanzata 5 anni con un italiano venuto in vacanza in Ungheria, che le promise di sposarla e portarla in Italia. Poi, però, l’uomo scomparve senza lasciarle alcuna spiegazione. Lei mi raccontò questa storia con le lacrime agli occhi, perché voleva andare via dal suo Paese, con un uomo affidabile e che la amasse. La ragazza mi sembrò sincera e in qualche modo “presa” da me: mi portò fuori dal ristorante, in attesa delle pizze, mi prese il braccio e si strinse a me, facendomi sentire i suoi seni sul mio torace. Io però non volevo approfittare di lei, perché non era il mio tipo e stavo iniziando una storia in Italia con un’altra ragazza. Inoltre, non volevo dare un’altra delusione a questa ragazza ungherese. Tuttavia Zsuzsanna, così si chiamava, non smise mai di parlarmi per tutta la cena, chiedendomi che lavoro avrei fatto, cosa mi piaceva mangiare, quale musica ascoltavo. A questo punto pensai a una “via di uscita” da lei e le dissi: ho studiato Pianoforte fino al diploma e ascolto solo musica classica, quindi Chopin, Liszt, Wagner. Alla parola Wagner gli occhi di Zsuzsanna si illuminarono e mi disse: io sono innamorata di Wagner, dopo cena vieni a casa mia e ti farò vedere tutti i dischi che ho! A questo punto non avevo altre scuse per rifiutare l’invito della ragazza: accompagnai i miei compagni al nostro appartamento e andai con Zsuzsanna. Appena entrati nella sua piccola casa, la ragazza prese un disco a 33 giri e fece partire la Cavalcata delle Valchirie, a tutto volume. Poi lei iniziò la sua cavalcata: quasi mi strappò i vestiti e cominciò a baciarmi su tutto il corpo; poi, in dieci secondi, era già nuda e a cavalcioni su di me, con la sua patatina sulla mia bocca. Io avevo in tasca un profilattico (prestatomi prima da uno dei miei compagni), lo infilai velocemente e la ragazza iniziò a spingere su di me come una forsennata, con le sue mani sul mio petto. Dopo poco tempo, e prima di me, Zsuzsanna ebbe un orgasmo violento: i muscoli della sua vagina si contrassero involontariamente attorno al mio membro, gridò qualcosa in ungherese così forte che il “tutti” dell’orchestra wagneriana parve scomparire. Dopo, rimanemmo in silenzio per un po': io non sapevo cosa dirle, ma lei mi parlò per prima. Mi disse: “ho voluto fare sesso con te, perché sono due anni che non lo faccio. Dopo la storia con il tuo connazionale mi sono bloccata, ma voglio continuare a sperare che non tutti gli uomini sono uguali, ma ci sarà qualcuno gentile e onesto come te. So bene che il tuo cuore è rimasto in Italia, ma per me va bene anche così. Grazie della serata”. Al che io le risposi con l’unica parola in ungherese che conoscevo: “Köszönöm” cioè grazie.

Io tornai in Italia e in seguito scambiai qualche lettera con Zsuzsanna (carta e penna, allora si faceva così). Dopo qualche mese lei mi scrisse che aveva trovato un uomo e volevano sposarsi: io le feci i miei sinceri auguri e le mandai un mazzo di fiori con Interflora.

A questo punto, i (pochi) lettori che avranno avuto la pazienza di leggere fin qui dovrebbero aver capito la morale di questa storia. Le donne, talvolta, danno all’atto sessuale un significato diverso da quello dato da noi uomini. Questo vale per il mondo “free” e, a maggior ragione, per il mondo “pay”. Troppo spesso, infatti; il punter attribuisce significati completamente fuori luogo, ed anche pericolosi, ad un incontro particolarmente “appagante” con una ragazza pay, che invece semplicemente sta svolgendo il suo “lavoro”.
Sesso e Wagner: quanto di più sublime! Come nel Tannhauser!
 
Allora: il ragazzo biondoha avuto un'avventura sessuale che ritiene appagante [ mi capitassero a me]. L'hai condivisa. Tra l'altro ha scritto tanto e bene, a differenza di personaggi che scrivono recensioni di 3 parole per prendere crediti, e quando spendi un credito per informarti, non trovi scritto un cazzo. Su questa rubrica possiamo leggere gratis. Se non ci piace[ e ci sta] si passi oltre.
Ovviamente è un mio pensiero.
Grazie
Manuelik73
 
Allora: il ragazzo biondoha avuto un'avventura sessuale che ritiene appagante [ mi capitassero a me]. L'hai condivisa. Tra l'altro ha scritto tanto e bene, a differenza di personaggi che scrivono recensioni di 3 parole per prendere crediti, e quando spendi un credito per informarti, non trovi scritto un cazzo. Su questa rubrica possiamo leggere gratis. Se non ci piace[ e ci sta] si passi oltre.
Ovviamente è un mio pensiero.
Grazie
Manuelik73
Ma infatti @manuelik73 il provocatore in questione, iscritto da cinque anni e se vai a vedere, è quasi un lurker: nel suo profilo vi sono nei fatti solo feedback, spam ed interventi alla cazzo di cane. Ebbene, in questi casi meglio sempre non rispondere in toto, nonostante mi abbia dato dell'incapace, fra l'altro sciorinando banalità penalistiche non degne neppure di una matricola in leggi. Quanto allo stile letterario di cui mi accusa, non sa che questo per me è un complimento: evidentemente lui nella vita, deve aver letto solo l'elenco del telefono. Provocatore e pure ignorante.
 
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@uddamania
Prima di finire nel cestino, perchè questo sarà il seguito che ci attende, debbo mio malgrado replicare.
Visto la piega che aveva preso questo confronto, ho cercato di lasciar perdere perchè non amo le polemiche e per non appesantire il thread con una sfida a chi ce l'ha più lungo.
Tuttavia sembra che tu col tuo 139 di Q.I. e tre lauree non riesca a fartene una ragione ed ogni pretesto sia buono per tornare sull'argomento e "soffiare sul fuoco" scrivendo cose sempre più pesanti nei miei confronti.
Mi dai del lurker? Volevi che raccontassi le mie esperienze? Documentati meno superficialmente questa volta!
Se ti prendi la briga di spiare meglio il mio storico troverai oltre agli "interventi a cazzo di cane" di cui scrivi, anche una quarantina di recensioni tra OTR e LOFT anche se so già che non saranno di tuo gradimento perchè, purtroppo per te, trattano solo di incontri con ragazze belle e giovani che non pare essere il tuo genere 🤷‍♀️
Adesso però per favore, dacci un taglio come avevo già fatto io, ok?
 
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