SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Julia, con la J di Juve
NAZIONALITA': sedicente Russa, ma sospetterei Albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli neri, viso carino ma truccato pesantemente, occhi scuri, corporatura normale con bel fondoschiena messo sempre in mostra, seno apparentemente nella media
ATTITUDINE: un rullo compressore, nel bene e nel male ; non ha molto tempo per perdersi in fronzoli, ma poi si è sbottonata un po' ed è abbastanza loquace
LA MIA RECENSIONE:
Sono di nuovo stupito che per la ragazza non esista un thread in questo forum, dato che è una delle presenze storiche di quel tratto di strada (dovrebbe essere lì in quei paraggi da almeno 3 anni). Se mi è sfuggito, chiedo venia e domando ai colleghi di indicare l'eventuale link, in modo da fare accorpare il tutto ai moderatori.
Dopo essere stato preceduto da colleghi per un paio di volte, è finalmente il mio turno. Iulia sta chiacchierando con la sua amica Cristina (quanto è diventata magra!), mentre entrambe sono intente a fumarsi una sigaretta. Abbasso il finestrino e faccio cenno che stavolta voglio parlare con la mora del duo. Iulia si avvicina e mi sciorina il solito "trenta boccaf..a", al che domando quale sia invece il rate per un semplice BJ conoscitivo. La fanciulla conferma la stessa tariffa, provo a rilanciare a 20, ma Iulia è irremovibile, dicendo che non fa nulla per meno di 30 e già mi volta le spalle per tornare in postazione. "30 non sono proprio pochissimi per un BJ... Ma, almeno, non sei una di quelle che mette fretta?", attiro di nuovo la sua attenzione. Iulia compie l'ennesimo dietro-front e mi rassicura ampiamente: "Non metto mai fretta!". Ultima domanda di rito e ultima scontata rassicurazione (quella riguardo alla sicurezza della sua sede operativa, che immagino già quale possa essere) e la invito a bordo.
Gettata la sigaretta, la moretta si accomoda nella mia vettura e mi indica di procedere verso destra. Mentre imbocchiamo la SP32 nella direzione di Cirimido, effettuiamo le reciproche presentazioni. Non è ovviamente sorprendente che si chiami Iulia e quindi la mia curiosità è una sola: "Ma con la I o con la J?". "Julia: con la J di Juve", mi risponde la fanciulla, il che probabilmente susciterà l'immediata approvazione dello sterminato popolo dei supporter della Vecchia Signora. "E da dove vieni?", è il quesito successivo, pronto già a puntare l'ennesima bandierina nella terra del conte Vlad. "Sono russa", mi risponde, destando la mia immediata perplessità. "Non hai esattamente i lineamenti di una russa ...", insinuo il dubbio. "Me lo dicono tutti: pensano che sia rumena o albanese. Però sono russa", mi conferma la ragazza, lasciandomi comunque nel dubbio, anche per l'accento con cui parla la nostra lingua, che non sembra per nulla quello di Ivan Drago o dei cattivi dei film di James Bond. I 25 anni che le avrei attribuito sono anche quelli che dichiara e poi non c'è davvero più tempo per porle altre domande, perché siamo alla sua sede operativa, che è la solita al n°1 di via Trombodromo a Lomazzo.
Il tempo di parcheggiare la macchina e, con efficienza più teutonica che russa, Julia estrae dalla borsetta tutto il necessaire (che viene ordinatamente disposto dalla plancia), arretra e reclina il sedile, abbassa coulotte, collant e mutandine e solleva la maglia. In tutto ciò, io ho appena il tempo di estrarre i necessari foglietti filigranati dal mio salvadanaio e di posizionarglieli nel vano portaoggetti. Mentre Julia li preleva e li mette al sicuro, mi preparo a mia volta, perché si possa dare inizio alle operazioni. "Buono il tuo profumo, qual è?", le domando, mentre arretro il sedile. Julia ci pensa un attimo è poi mi risponde: "E' Chanel". Non avrò però molto tempo per inebriarmi della sua gradevole fragranza, perché prontamente la fanciulla scarta il condom (trasparente) e i familiari effluvi dell'Eau de Fraise si spandono nell'aria. Profumo di Big Babol alla fragola, per chi è meno familiare con i francesismi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Julia, che non è altissima, si dispone in torsione e, dopo averlo incappucciato, inizia subito a prendersi cura del fratellino. Inizialmente, la sua mano destra è saldamente appoggiata tra le mie cosce e la sinistra sul bracciolo centrale, cosicché l'azione è esclusivamente di bocca. Il suo modus operandi, pur non avendo particolari squilli di tromba (ricordo un paio di leccatine all'asta, durante altrettante fasi di pausa) è estremamente energico e avviene con una frequenza vista raramente, che probabilmente le permette di far capitolare il cliente medio in un tempo compreso tra i 30 e i 60 secondi Io, però, sono un po' più lungo di quanto si aspetterebbe e quindi le operazioni si protrarranno parecchio di più. A suo merito, dal punto di vista strettamente professionale, va senz'altro citato che le fasi di immersione sono decisamente prolungate e che non si ferma in continuazione, come invece fanno le ragazze più svogliate. Sempre a volere esaminare la questione in senso strettamente tecnico, pure in questa fase iniziale in cui l'azione è esclusivamente orale, la stimolazione è concentrata soprattutto sul glande, evidentemente perché è consapevole che quella è la parte più sensibile.
Mentre lei è al lavoro, inizio a prendere un po' confidenza col suo bel fisico, di cui volge a me il lato B. Le carezzo dapprima la schiena, partendo dalla parte bassa e poi risalendo verso le spalle, che raggiungo infilando la mano sotto la sua maglietta già parzialmente sollevata. La pelle appare liscia al tatto e il tono muscolare è senz'altro buono, al punto da farmi sospettare che faccia anche un po' di palestra, per tenersi in forma (congettura che sarà da lei smentita durante il social time finale). Le cingo anche l'addome e pure lì mi pare di cogliere una consistenza tonica. I glutei sono decisamente il suo asset migliore, per cui è inevitabile che il mio spirito di esploratore mi conduca in quei paraggi. Sono davvero piacevoli da manipolare, nella loro soda rotondità, ma poi è naturale procedere il viaggio alla scoperta di Julia, scendendo nella fessura tra le gambe. Riconosco la leggera protuberanza dell'orifizio anale e, spingendomi ancora più avanti, raggiungo le labbra, che inizio un po' a strofinare. La mia azione deve procurarle un po' di solletico, perché noto che ha un sussulto e poi serra le sue chiappette, rendendomi da lì in avanti quasi impossibile l'accesso al santuario del piacere. Niente di male, perché tutta la sua silhouette è gradevole al tatto e dunque ritorno a carezzarla lungo la schiena.
Dopo una prolungata immersione iniziale, Julia si risistema, puntellandosi col braccio sinistro appena al di là della mia gamba sinistra e supportando l'azione orale con una manipolazione della base dell'asta, che a tratti è fatta con discrezione e a tratti alquanto vigorosa. Il tutto è corredato da un po' di mugolii di scena, che appaiono poco credibili ma che aiutano sempre a creare l'atmosfera. E' evidente che la ragazza è bene allenata a svolgere il suo mestiere, perché armeggia di bocca e di mano con grande intensità e concedendosi solo brevissime pause per rifiatare. Mentre sono distratto a intuire quale possa il tatuaggio impresso sulla parte bassa della sua schiena, mi infligge altri 5-6 vigorosi colpi di pialla e, quasi senza avere il tempo di riprendere in bocca l'asta, mi porta olte la linea del traguardo. Massaggia ancora un po' l'arnese e, quando è certa che l'eiaculazione sia stata completa, si risolleva come una molla e, senza esitazione, estrae un paio di fazzoletti di carta dalla confezione, li sventaglia all'aria per dispiegarli e mi li porge per le pulizie. Insomma, una vera macchina da intrattenimento erotico, un rullo compressore che avanza a tutta velocità e che non si ferma di fronte a nulla In ogni caso, non posso lamentarmi di come sia andato l'incontro: sebbene sia chiaramente percepibile che tutto è finalizzato a ottimizzare al massimo i tempi e che non ci sia molto spazio per inutili fronzoli, è rimasta sul pezzo per quasi dieci minuti, dedicandosi al fratellino con intensità e concentrazione viste assai raramente.
Mentre si riveste, la arresto un attimo, chiedendole di mostrarmi il grosso tatuaggio che ha alla base della schiena e che, nella semioscurità, avevo solo potuto intravedere. Si tratta di un cuore stilizzato, dal quale si dipartono degli arabeschi dalla parvenza alata. Sotto la luce di cortesia, noto anche un po' di smagliature della pelle, proprio all'altezza dei fianchi. Mentre lei invia un breve messaggio via Whatsapp (alla sua collega, per avvisarla che è tutto Ok?), anch'io ho completato la mia rivestizione e possiamo ripartire. Mentre faccio manovra, incrocio un collega in arrivo (che va ad aggiungersi a quello che aveva parcheggiato davanti a noi poc'anzi e al terzo che era in fondo al parcheggio sin dall'inizio) e infine abbandono il trombodromo.
SONO PRONTO A LAVORARE ALL'UFFICIO PATENTI
Durante il viaggio di ritorno, Julia si sbottona un po' di più e, tra le altre cose, mi racconta che, come tutte le colleghe, abita a Milano e ogni sera fa la pendolare tra il capoluogo e la litoranea lomazzese. Lei, però, non si avvale di un servizio-taxi ma ha una propria macchina (con targa italiana), che usa per gli spostamenti. Sono quindi curioso di sapere se abbia fatto la patente in Italia o già nel suo Paese, prima ancora di emigrare alla ricerca di migliore fortuna. Poiché la risposta giusta è la seconda, la discussione si addentra in una giungla di tecnicismi (patente internazionale, conversione, etc ...), in cui lei sembra districarsi alquanto bene ma che mi fa dubitare ancora di più che possa essere davvero russa. La fanciulla, infatti, circolerebbe ancora ed esclusivamente col suo documento originale, il quale dovrebbe essere scritto in cirillico e dunque risultare assolutamente non intellegibile a qualunque agente delle nostre FdO:
Poiché appare poco credibile che nessuno le abbia mai imposto di effettuare la conversione della licenza di guida, è più plausibile che anche Julia sia rumena come tante sue colleghe. O, al limite, visto che tutto quel viale è una sorta di colonia schipetara (inclusa la sua "amica" Cristina) e che lei stessa mi ha detto che al suo Paese ora si può fare la "patente europea", potrebbe essere anche lei albanese. Ammesso che ciò possa essere davvero importante, scoprirlo sarà rinviato a un'altra puntata della telenovela, dato che siamo di nuovo alla sua piazzola. Ci auguriamo la buona notte con un bacetto sulla guancia e la riconsegno al suo lavoro, che riprenderà senza indugi, perché c'è già un collega alle mie spalle, pronto a fiondarsi sulla preda come un avvoltoio.
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Julia, con la J di Juve
NAZIONALITA': sedicente Russa, ma sospetterei Albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli neri, viso carino ma truccato pesantemente, occhi scuri, corporatura normale con bel fondoschiena messo sempre in mostra, seno apparentemente nella media
ATTITUDINE: un rullo compressore, nel bene e nel male ; non ha molto tempo per perdersi in fronzoli, ma poi si è sbottonata un po' ed è abbastanza loquace
LA MIA RECENSIONE:
Sono di nuovo stupito che per la ragazza non esista un thread in questo forum, dato che è una delle presenze storiche di quel tratto di strada (dovrebbe essere lì in quei paraggi da almeno 3 anni). Se mi è sfuggito, chiedo venia e domando ai colleghi di indicare l'eventuale link, in modo da fare accorpare il tutto ai moderatori.
Abbandonata la scena lentatese per eccesso di traffico (la situazione dovrebbe perdurare così sinché restaranno chiusi gli ultimi 4-5 km di superstrada), compio una breve puntata sino alla postazione di Delia a Vertemate (ma quanto deve guadagnare, se gira con una potente BMW?) e poi mi spingo ad esplorare le sempre fertili terre di Lomazzo. La pioggia che cade è davvero leggera ma alquanto fastidiosa, perché i lavori per la Pedemontana hanno trasformato tutto il circondario in una polveriera di fine sabbiolina e il pulviscolo sollevato dalle vetture di passaggio mi impasta il parabrezza di un velo di argilla che i tergicristalli stentano a rimuovere. La conseguenza più interessante, però, è che tutte le OTR che ne hanno la possibilità si rifugiano sotto la pensilina del più vicino distributore a portata di mano. Posso così vedere al gran completo il trio dell'Eni di Lomazzo, costituito da Roxana, la finta russa Elena e la mora carina che di solito occupa il lato sud della successiva rotonda e che prima o poi dovrò incontrare. Persino Sara, che pare un po' meno gettonata del solito, se ne sta al riparo dalle intemperie, vicino alla macchinetta delle sigarette del Q8 di Fenegrò. L'altra notizia (per me) positiva è il rientro di Laura/Lola dalla sua breve vacanza albanese. Da segnare invece tra le note negative è che Christine dell'Alfa 147 è lì sola, senza che vi sia più la bella biondina Anna a farle compagnia. Sempre per dovere di cronaca, devo riferire che anche il TotalErg di Lomazzo è al gran completo, con Anna e Jenny affiancate da una terza fanciulla che sembra una new entry. Stasera, però, vorrei incontrare una ragazza che per me sia una nuova conoscenza e individuo in Iulia di via Cristallo il soggetto dei miei desideri. La comare della più famosa Cristina (che appare solo a intermittenza, come la Madonna di Medjugorie) ha nel suo fondoschiena il suo asset più prelibato e non manca ovviamente di mostrarlo alle vetture di passaggio. Più che per la chioma corvina è riconoscibile per gli scaldamuscoli neri, che indossa praticamente in ogni stagione.
Dopo essere stato preceduto da colleghi per un paio di volte, è finalmente il mio turno. Iulia sta chiacchierando con la sua amica Cristina (quanto è diventata magra!), mentre entrambe sono intente a fumarsi una sigaretta. Abbasso il finestrino e faccio cenno che stavolta voglio parlare con la mora del duo. Iulia si avvicina e mi sciorina il solito "trenta boccaf..a", al che domando quale sia invece il rate per un semplice BJ conoscitivo. La fanciulla conferma la stessa tariffa, provo a rilanciare a 20, ma Iulia è irremovibile, dicendo che non fa nulla per meno di 30 e già mi volta le spalle per tornare in postazione. "30 non sono proprio pochissimi per un BJ... Ma, almeno, non sei una di quelle che mette fretta?", attiro di nuovo la sua attenzione. Iulia compie l'ennesimo dietro-front e mi rassicura ampiamente: "Non metto mai fretta!". Ultima domanda di rito e ultima scontata rassicurazione (quella riguardo alla sicurezza della sua sede operativa, che immagino già quale possa essere) e la invito a bordo.
Gettata la sigaretta, la moretta si accomoda nella mia vettura e mi indica di procedere verso destra. Mentre imbocchiamo la SP32 nella direzione di Cirimido, effettuiamo le reciproche presentazioni. Non è ovviamente sorprendente che si chiami Iulia e quindi la mia curiosità è una sola: "Ma con la I o con la J?". "Julia: con la J di Juve", mi risponde la fanciulla, il che probabilmente susciterà l'immediata approvazione dello sterminato popolo dei supporter della Vecchia Signora. "E da dove vieni?", è il quesito successivo, pronto già a puntare l'ennesima bandierina nella terra del conte Vlad. "Sono russa", mi risponde, destando la mia immediata perplessità. "Non hai esattamente i lineamenti di una russa ...", insinuo il dubbio. "Me lo dicono tutti: pensano che sia rumena o albanese. Però sono russa", mi conferma la ragazza, lasciandomi comunque nel dubbio, anche per l'accento con cui parla la nostra lingua, che non sembra per nulla quello di Ivan Drago o dei cattivi dei film di James Bond. I 25 anni che le avrei attribuito sono anche quelli che dichiara e poi non c'è davvero più tempo per porle altre domande, perché siamo alla sua sede operativa, che è la solita al n°1 di via Trombodromo a Lomazzo.
Il tempo di parcheggiare la macchina e, con efficienza più teutonica che russa, Julia estrae dalla borsetta tutto il necessaire (che viene ordinatamente disposto dalla plancia), arretra e reclina il sedile, abbassa coulotte, collant e mutandine e solleva la maglia. In tutto ciò, io ho appena il tempo di estrarre i necessari foglietti filigranati dal mio salvadanaio e di posizionarglieli nel vano portaoggetti. Mentre Julia li preleva e li mette al sicuro, mi preparo a mia volta, perché si possa dare inizio alle operazioni. "Buono il tuo profumo, qual è?", le domando, mentre arretro il sedile. Julia ci pensa un attimo è poi mi risponde: "E' Chanel". Non avrò però molto tempo per inebriarmi della sua gradevole fragranza, perché prontamente la fanciulla scarta il condom (trasparente) e i familiari effluvi dell'Eau de Fraise si spandono nell'aria. Profumo di Big Babol alla fragola, per chi è meno familiare con i francesismi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Julia, che non è altissima, si dispone in torsione e, dopo averlo incappucciato, inizia subito a prendersi cura del fratellino. Inizialmente, la sua mano destra è saldamente appoggiata tra le mie cosce e la sinistra sul bracciolo centrale, cosicché l'azione è esclusivamente di bocca. Il suo modus operandi, pur non avendo particolari squilli di tromba (ricordo un paio di leccatine all'asta, durante altrettante fasi di pausa) è estremamente energico e avviene con una frequenza vista raramente, che probabilmente le permette di far capitolare il cliente medio in un tempo compreso tra i 30 e i 60 secondi Io, però, sono un po' più lungo di quanto si aspetterebbe e quindi le operazioni si protrarranno parecchio di più. A suo merito, dal punto di vista strettamente professionale, va senz'altro citato che le fasi di immersione sono decisamente prolungate e che non si ferma in continuazione, come invece fanno le ragazze più svogliate. Sempre a volere esaminare la questione in senso strettamente tecnico, pure in questa fase iniziale in cui l'azione è esclusivamente orale, la stimolazione è concentrata soprattutto sul glande, evidentemente perché è consapevole che quella è la parte più sensibile.
Mentre lei è al lavoro, inizio a prendere un po' confidenza col suo bel fisico, di cui volge a me il lato B. Le carezzo dapprima la schiena, partendo dalla parte bassa e poi risalendo verso le spalle, che raggiungo infilando la mano sotto la sua maglietta già parzialmente sollevata. La pelle appare liscia al tatto e il tono muscolare è senz'altro buono, al punto da farmi sospettare che faccia anche un po' di palestra, per tenersi in forma (congettura che sarà da lei smentita durante il social time finale). Le cingo anche l'addome e pure lì mi pare di cogliere una consistenza tonica. I glutei sono decisamente il suo asset migliore, per cui è inevitabile che il mio spirito di esploratore mi conduca in quei paraggi. Sono davvero piacevoli da manipolare, nella loro soda rotondità, ma poi è naturale procedere il viaggio alla scoperta di Julia, scendendo nella fessura tra le gambe. Riconosco la leggera protuberanza dell'orifizio anale e, spingendomi ancora più avanti, raggiungo le labbra, che inizio un po' a strofinare. La mia azione deve procurarle un po' di solletico, perché noto che ha un sussulto e poi serra le sue chiappette, rendendomi da lì in avanti quasi impossibile l'accesso al santuario del piacere. Niente di male, perché tutta la sua silhouette è gradevole al tatto e dunque ritorno a carezzarla lungo la schiena.
Dopo una prolungata immersione iniziale, Julia si risistema, puntellandosi col braccio sinistro appena al di là della mia gamba sinistra e supportando l'azione orale con una manipolazione della base dell'asta, che a tratti è fatta con discrezione e a tratti alquanto vigorosa. Il tutto è corredato da un po' di mugolii di scena, che appaiono poco credibili ma che aiutano sempre a creare l'atmosfera. E' evidente che la ragazza è bene allenata a svolgere il suo mestiere, perché armeggia di bocca e di mano con grande intensità e concedendosi solo brevissime pause per rifiatare. Mentre sono distratto a intuire quale possa il tatuaggio impresso sulla parte bassa della sua schiena, mi infligge altri 5-6 vigorosi colpi di pialla e, quasi senza avere il tempo di riprendere in bocca l'asta, mi porta olte la linea del traguardo. Massaggia ancora un po' l'arnese e, quando è certa che l'eiaculazione sia stata completa, si risolleva come una molla e, senza esitazione, estrae un paio di fazzoletti di carta dalla confezione, li sventaglia all'aria per dispiegarli e mi li porge per le pulizie. Insomma, una vera macchina da intrattenimento erotico, un rullo compressore che avanza a tutta velocità e che non si ferma di fronte a nulla In ogni caso, non posso lamentarmi di come sia andato l'incontro: sebbene sia chiaramente percepibile che tutto è finalizzato a ottimizzare al massimo i tempi e che non ci sia molto spazio per inutili fronzoli, è rimasta sul pezzo per quasi dieci minuti, dedicandosi al fratellino con intensità e concentrazione viste assai raramente.
Mentre si riveste, la arresto un attimo, chiedendole di mostrarmi il grosso tatuaggio che ha alla base della schiena e che, nella semioscurità, avevo solo potuto intravedere. Si tratta di un cuore stilizzato, dal quale si dipartono degli arabeschi dalla parvenza alata. Sotto la luce di cortesia, noto anche un po' di smagliature della pelle, proprio all'altezza dei fianchi. Mentre lei invia un breve messaggio via Whatsapp (alla sua collega, per avvisarla che è tutto Ok?), anch'io ho completato la mia rivestizione e possiamo ripartire. Mentre faccio manovra, incrocio un collega in arrivo (che va ad aggiungersi a quello che aveva parcheggiato davanti a noi poc'anzi e al terzo che era in fondo al parcheggio sin dall'inizio) e infine abbandono il trombodromo.
SONO PRONTO A LAVORARE ALL'UFFICIO PATENTI
Durante il viaggio di ritorno, Julia si sbottona un po' di più e, tra le altre cose, mi racconta che, come tutte le colleghe, abita a Milano e ogni sera fa la pendolare tra il capoluogo e la litoranea lomazzese. Lei, però, non si avvale di un servizio-taxi ma ha una propria macchina (con targa italiana), che usa per gli spostamenti. Sono quindi curioso di sapere se abbia fatto la patente in Italia o già nel suo Paese, prima ancora di emigrare alla ricerca di migliore fortuna. Poiché la risposta giusta è la seconda, la discussione si addentra in una giungla di tecnicismi (patente internazionale, conversione, etc ...), in cui lei sembra districarsi alquanto bene ma che mi fa dubitare ancora di più che possa essere davvero russa. La fanciulla, infatti, circolerebbe ancora ed esclusivamente col suo documento originale, il quale dovrebbe essere scritto in cirillico e dunque risultare assolutamente non intellegibile a qualunque agente delle nostre FdO:
Poiché appare poco credibile che nessuno le abbia mai imposto di effettuare la conversione della licenza di guida, è più plausibile che anche Julia sia rumena come tante sue colleghe. O, al limite, visto che tutto quel viale è una sorta di colonia schipetara (inclusa la sua "amica" Cristina) e che lei stessa mi ha detto che al suo Paese ora si può fare la "patente europea", potrebbe essere anche lei albanese. Ammesso che ciò possa essere davvero importante, scoprirlo sarà rinviato a un'altra puntata della telenovela, dato che siamo di nuovo alla sua piazzola. Ci auguriamo la buona notte con un bacetto sulla guancia e la riconsegno al suo lavoro, che riprenderà senza indugi, perché c'è già un collega alle mie spalle, pronto a fiondarsi sulla preda come un avvoltoio.