Consultando l'antica mappa in uso presso il popolo dei
Goglei, la
fontaine d'épine a sud è il limite massimo, la "Colonna d'Ercole" che delimita la
Promenade del piano di sotto oltre la quale "Hic sunt leones"... Allo stesso modo a nord troviamo la maestosa
rotond de Boltiere (una delle sette meraviglie del mondo conosciuto), la "Finisterre" del
Boulevard del piano di sopra che ne segna l'estensione massima verso ovest.
Io navigo invece con vecchissimi portolani, ormai parecchio sdruciti, di tale Cristobal Amerigo Descubridor de la Puta. Non ho mai varcato il
finis terrae di Boltiere (se non per dirigermi verso alcuni villaggi dell'interno, guidatovi da graziose fanciulle del luogo), perché lì sulle mie mappe compare l'inequivocabile "
non plus fica" e, pochi centimetri più in là, un "
hic sunt travones" che mi ha sempre trattenuto dal procedere oltre, nonostante leggende parlino di un fantomatico Eldorado al di là un'altrettanto leggendaria fontana. Cerco anche di tenermi alla larga da alcune rade ove si sono insediate piccole colonie illiriche, perché lì la mie mappe recitano "
hic sunt lenones". Se ciò non bastasse a destare la mia preoccupazione, vi è anche una nota vergata a china dalla mano dello stesso de la Puta, che lascia intendere un'anomala accelerazione del campo temporale, in corrispondenza di tali coordinate: "
hic tempus currit celerius"
I territori che uniscono la fontaine e la rotond costituiscono la landa desolata e perigliosa di Zingoniae il cui mare io stesso solco col mio vascello ma velocemente e senza soste perchè si narra che le coste di questa terra dimenticata dagli dei siano abitate da oscuri giganti dall'idioma sudamerindo che minacciano i naviganti roteando in aria le loro verghe colore dell'ebano...
Non sai quanto mi abbiano confortato queste tue parole, mio caro amico!
Questo per fare chiarezza,
poi, con calma, si parlerà anche di figa...
Provo io a riportare la discussione sull'argomento d'elezione di questo forum
QUANDO LA "MOGLIE" E' IN VACANZA
Esterno notte - Reduce da una lunga trasferta che mi ha tenuto lontano dal suolo patrio, una delle mie prime preoccupazioni è di andare a porgere il bacio della buonanotte (e non solo quello) alla mia cara "consorte" (in senso punteristico, s'intende
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. Quando però mi presento alle coordinate ben note al mio navigatore e vedo la postazione deserta, mi rendo conto di avere commesso un gravissimo errore di distrazione, perché, due settimane prima,
Anna mi aveva anticipato che quel paio di sere non si sarebbe presentata al lavoro (per la pausa ciclica, immagino). Raccolgo un attimo le idee (tradotto: rivolgo un paio di porconi al mio stesso indirizzo) e decido a questo punto che potrei prestare visita a una delle fanciulle che avevo inserito nel mio taccuino virtuale: l'
amica di Corine oppure, più avanti, la rediviva
Anna di Lallio. Poiché nessuna delle due sembra essere in postazione, dopo un paio di vasche in zona Bergamo-Lallio, mi indirizzo all'estremo sud del parco di divertimenti, per andare a trovare la mia attuale "amante" prediletta. Quando arrivo al Benaglia, c'è però solamente
Michela con un'altra bionda più bassa, che forse è la medesima che mi aveva rifiutato come cliente lo scorso inverno, quando mi ero recato in zona-Eden nel disperato tentativo di rivedere Katia un'ultima volta prima delle vacanze natalizie. Di Monica nessuna traccia, per cui vago un po' tra Os
io Sotto e Os
io Sopra, senza una meta precisa. Nulla di particolarmente nuovo da riferire, se non che
Alina la c.d. "Perlettina dei poveri" sembra essersi trasferita davanti all'Eden (non ne ricordo bene i lineamenti, ma il suo giubbotto argentato è decisamente inconfondibile).
Dopo un'attesa che si protrae per almeno una ventina di minuti, attorno alle 3 vedo finalmente ricomparire
l'oggetto del mio desiderio ...
DOVERI "CONIUGALI"
Esterno notte, ventiquattr'ore dopo - Stavolta decido di andare a colpo sicuro, per cui, appena uscito dall'autostrada a Capriate, preannuncio ad
Anna il mio arrivo (non vorrei mai trovare un "amante" nascosto nell'armadio
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. La risposta arriva dopo 3-4 minuti, il che significa che era effettivamente impegnata ad amoreggiare con un nostro collega... Come vuole la legge di Murphy, nel quarto d'ora di SS 525 che mi separa dal mio ormai non più derogabile appuntamento "coniugale", riesco a collezionare - al primo colpo e senza mai distogliere la prua da Bergamo - un filotto di OTR che vale quasi un 6 al Superenalotto:
1) Monica
2) Juliette le Perlettin
3) Carla, in procinto di attraversare la strada, per raggiungere la sua "vetrina". Non avendo macchine dietro (sono ormai le 2 di notte), posso persino fare il galantuomo e farle cenno di attraversare (in realtà, per poterla scrutare meglio, dato che è una visione che mi è capitata non più di 3-4 volte nell'ultimo anno). Devo dire che forse mi sono abituato troppo bene, ma esteticamente non mi fa impazzire. Segni particolari: ha ormai una lunghissima coda praticamente bionda (extension??) e indossa le sue immancabili parigine bianconere.
4) Anna alla forma di Grana, che non mi dispiace
Peccato che il pane abbondi quando mancano i denti per addentarlo ... Arrivato alle consuete coordinate, trovo un'Anna in tono quasi dimesso: forse per il freddo o forse per la stanchezza o forse ancora per la tristezza di essere tornata al lavoro dopo la breve pausa, è accovacciata per terra, con lo sguardo perso nel vuoto. Le temperature tardo-invernali le hanno fatto abbandonare gli "svestitini" che tanto hanno deliziato i passanti nelle ultime settimane e l'hanno fatta invece tornare al suo classico look da dark lady. Appena mi sente arrivare dalla stradina laterale, mi fa un bel sorriso e mi raggiunge quasi di corsa, probabilmente alla ricerca di un po' di ristoro dal freddo della notte. Non ci mette molto a riprendersi dal suo stato un po' catatonico e a inondarmi col suo consueto profluvio di parole, raccontandomi per filo e per segno cosa ha combinato durante la mini-sosta lavorativa.
La vaschetta con le tartarughine d'acqua è nel frattempo scomparsa, il che significa che anche la sua "amica" è rientrata dalla propria vacanza in Dacia. Poco prima di accomodarci sull'alcova, Anna mi fa il gesto del dito medio, dicendomi: "Guarda qui!". Inizialmente resto un attimo disorientato, quindi mi rendo conto del grave (si fa per dire ...) incidente in cui è incorsa qualche giorno fa:
appena uscita dalla manicure (e qui sta la gravità del fatto), ha completamente spezzato una delle sue preziosissime unghie, da poco pitturate nel classico "azzurro Italia". "E perché non ti sei fatta riapplicare l'extension? Tanto erano finte, no?", le domando un po' ingenuamente. "Macché finte! Sono le mie unghie!", mi risponde quasi sdegnata, mostrandomele più da vicino, per rassicurarmi che lì è tutta farina del suo sacco. Da un lato, penso che Anna non potrebbe neppure compiere un cosiddetto "lavoro di concetto", dato che le sarebbero d'intralcio anche solo per armeggiare sulla tastiera di un PC. Dall'altro, mi rendo conto che il suo dito medio, con quell'unghia tronca e di foggia quasi mascolina e con la ferita ancora ben visibile sul retro, fa effettivamente la figura del brutto anatroccolo in mezzo a tanti bei cigni.
"Stavolta mi sembra più grosso del solito!", esclama Anna mentre infila con una certa fatica il mio fratellino nella sua vagina. "Stavolta non ti sei spalmata il solito lago di lubrificante ...", dovrei dirle, visto che si è solo inumidita le labbra con un po' di saliva. Sono però più allarmato dai sottotitoli che mi sembra di leggere alla pagina 777 del Televideo ("Quindi è meglio che facciamo una cosa rapida ..."), per cui mi astengo da ogni commento. Nonostante la mia preoccupazione iniziale, tutto avviene invece secondo la solita routine e nei tempi che mi occorrono per trarre il giusto piacere dalla situazione. Quando sfilo il mio fratellino dopo la fase
pecos (lo
smorza-candela è ormai un lontano ricordo, nei nostri incontri :-( ) e glielo consegno per il consueto forsennato BJ finale, Anna ripete convinta: "Ma guarda che è davvero più grosso delle volte scorse!". Non so se più rallegrato dall'inattesa prestanza del momento (non dovuta ad alcun aiuto chimico di colore azzurro né a strani infusi di guaranà o ginseng ...) o più rattristato dai nuovi sottotitoli che sono apparsi sul monitor ("Le altre volte era davvero piccolo ..."), mi adagio supino e lascio che la mia prediletta completi l'opera. Alla fine, visto l'impegno, le concederò anche una mancia, che lascerà comunque il suo rate sotto quello dell'esosa Monica (ma, si sa, le "amanti" non sono mai a buon mercato ...)
Mentre ci rivestiamo, noto che cambia la sua
mise, abbandonando microgonna e autoreggenti nere per un paio di fuseaux borchiati, che si intonano perfettamente con il suo stile gotico/fetish delle ultime settimane
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Tra le varie cose che mi ha raccontato, può essere forse interessante riportare che le sue ferie estive (non quelle di cui gode quasi ogni pomeriggio, andando in piscina, ma quelle vere
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sono previste nel corso del mese di luglio, quando tornerà per un po' di tempo nel Paese natio.