Fil, sono davvero addolorato. Mi dispiace proprio.
C'e' la guerra, nelle note vie, ogni notte. Una guerra condotta con ogni mezzo. A volte e' un'offensiva evidente e plateale, altre volte invisibile e più subdola. Guerra e guerriglia assieme.
Roba da appendere l'attrezzo e la put-car al chiodo. E dedicarsi interamente ai rituali da corteggiamento della figa no pay. Si combina, certo, se si dispone di un minimo di liberta', ma con relative rotture di palle a strascico e intasamenti della casella sms.
Eppoi, quello delle stradali e' un mondo ancestrale e vero. Sono autentiche e piene di racconti. Testimoni minime di verita' profonde. Non sono mai andato con sfruttate evidenti, solo con quelle che mi spergiuravano e mi convincevano di agire per scelta volontaria. Nei limiti dell'accezione del termine, fatta la tara con lo stato di bisogno.
Sono nati germogli d'amicizia, i quarti d'ora sono diventati ore. Segno e prova, in quei casi, che le ragazze non dovevano rendere conto a nessun racket del loro tempo.
Ricordo una, l'anno scorso, che mi rispose: "anche tu con sta storia, anche i vigili mi chiedono sempre chi mi sfrutta. Non mi sfrutta nessuno. Non capiscono un cazzo. Sono libera. Voglio solo mettermi via un po' di soldi e tornare a casa. Dovrebbero pensare a mettere dentro gli albanesi che ci vedono, vengono qui e ci chiedono l'affitto del marciapiede, piuttosto".
Ora e' tornata a casa e spero che abbia potuto realizzare i suoi sogni. Una casa, una famiglia, uno scampolo di felicita'.
E' un mondo d'anime, prima che di corpi. A meno che non si vogliano vedere solo quelli e il loro commercio.
Con tante siamo stati bene. A raccontarci le nostre vite. Cosi' diverse, cosi' accomunate. La voglia e' venuta dopo, spontanea. Ci si va per conoscere, prima che per trombare. Mondi lontani, lingue sconosciute. Anche i missili insegnano.
Un giorno, tra breve, questo mondo sara' un mondo di ieri. Le strade più decorose, qualche vera sfruttata forse stara' meglio, o portera' la sua disperazione altrove. La buona coscienza sara' salva.
E noi più silenziosi. Nel frastuono di una discoteca.
Sicuri, pero', di non aver mai preso lucciole per lanterne.