Ho appena cominciato (a rileggere)
L’uomo che guardava passare i treni di Simenon. Simenon è uno di quegli scrittori che mi piacciono in modo particolare, e non solo perché scriveva due romanzi al mese, e tutti puntualmente molto belli (l’Adelphi ancora oggi, a più di vent’anni dalla morte, continua a pubblicare libri ancora inediti in Italia. Si conta che abbia scritto circa 400 romanzi e uno strafottio di racconti), ma anche perché pur essendo libri normali (non li si può definire classici) sono davvero, ma davvero ben fatti. Ma comunque, per chi volesse approfondire Simenon qui ci sono le trame di tre suoi romanzi...
(Ne segue un brevissimo riassunto delle prime pagine del libro o, comunque, nulla che non sia scritto nelle quarte di copertina o nei risvolti).
L’uomo che guardava passare i treni. Kees Popinga è un uomo qualunque, mite, monotono, che vive la sua vita divisa tra casa e lavoro, fino a quando il proprietario della ditta dove è impiegato gli dice di essere in bancarotta e che quindi (Popinga) sta per perdere il lavoro. Questo avvenimento sarà l’input che farà uscire Popinga dalla vita normale che aveva sempre avuto (o l’avvenimento che gli farà trovare la sua vera natura). Uccide la maitresse di un bordello che aveva riso alle sue avances, fugge inseguito dalla polizia...
Tutto il resto del romanzo sarà uno sprofondare sempre di più nel delitto e nel crimine....
Il fidanzamento del signor Hire. Nelle campagne attorno Villejuf, estrema periferia di Parigi, viene trovato il cadavere orrendamente mutilato di una prostituta. Pur non avendo nessuna prova tutti gli abitanti del quartiere sospettano subito del signor Hire, per via della sua stranezza: pallido, grasso, piccolo, solitario, riservato, un po’ maniacale. Hire è segretamente innamorato di una ragazza, Alice, che spia ogni giorno dalla sua finestra...
Da questo romanzo sono stati tratti un film e una canzone. Il film, ‘Il signor Hire’ di Patrice Leconte, è una porcata immonda. Un abominio di film. Mentre la canzone, ‘
Watching Alice’ di Nick Cave, è una delle mie canzoni preferite).
I fantasmi del cappellaio. A La Rochelle piove ininterrottamente da giorni e giorni. Un assassino si aggira tra i vicoli della città uccidendo delle donne, per poi rivendicare i delitti e prendersi gioco della polizia tramite brevi comunicati fatti al giornale cittadino. Nessuno sa chi è, solo Kauchoudas, il sarto armeno, malvisto da tutti per la sua povertà (lo si scopre nelle prime pagine). Kachoudas non parla perché sa che nessuno lo crederebbe, l’assassino sa che Kachoudas conosce la sua identità...
Il primo libro di Simenon che ho letto. Ora ne ho una sessantina.