Al contrario alle donne greche, per lo più, era proibito l'accesso all'istruzione. Questo è un sopruso. Questo è maschiocentrismo.
E tu lo chiami maschiocentrismo (d'accordo con te, neologismo orrendo, quasi quanto femminicidio)? Io lo definirei, femminismo intelligente.
Certo, se di una catena tu guardi solo un anello, è quello che descriverai, senza cogliere la complessità della catena.
Alle donne greche l'istruzione non era vietata proprio per niente (fra l'altro, le spartane erano educate in maniera simile ai maschi), ma certamente non era facilitata; ma neanche dovevano combattere, o andare per mare, o arare il campo. Insomma le donne erano esentate da tutte quelle attività distruttive cui erano obbligati gli uomini, e molti di essi volentieri vi si sarebbero sottratti, e ben poche donne avrebbero fatto il cambio con loro: esse semplicemente erano mantenute, nello stesso tenore di vita del marito, senza subirne le ambasce, se non di riflesso.
Era giusto? Era sbagliato? Sembra che i greci lo trovassero giusto duemila anni fa; e chi siamo noi per giudicarli oggi?
Grazie al cielo, io non sono costretto, come loro, ad affrontare un nemico a colpi di spada (al massimo, può capitarmi di dover schivare qualche giadista che vuole decapitarmi), e già se mi procuro un taglietto con il coltello da cucina, mi incerotto e manca poco che vada al pronto soccorso.
Insomma, provo a dire che è una suprema e stupida barbarie giudicare circostanze diverse (e lontane) con leggi uguali.
E comunque, anche con poca partecipazione attiva femminile (che le donne erano presentissime nel mondo greco, eccome), i greci hanno creato una splendida civiltà: quella sulla quale poggia la nostra, che non esisterebbe senza quella; e contribuito anche al femminismo, sebbene le femministe non se ne rendano conto, così occupate a combattere il maschio e lucrare sempre nuovi diritti per le femmine; mai doveri.
Oggi, neanche possiamo immaginare quanto belle fossero le loro città; quanto colta e splendida quell'umanità, pur restando uomini (e donne), quindi pieni di difetti.
Quanto alla violenza: οὐκ ἔστιν πᾶν πρόσφατον ὑπὸ τὸν ἥλιον, niente di nuovo. Ma, insomma, i greci erano amati dalle loro donne; e apprezzati dalle barbare, che li consideravano gentili, raffinati, e belli.