Per cercare di meglio identificare la tipa oggetto dell'avvistamento di Tomas, aggiungo che la rece sulla Bulgara risale a più di un anno fa. Allora era appena arrivata. Tenera e inesperta. Oggi vedo che ha l'aria molto più scafata, mastica l'italiano e veste più alla puttanesca. Ieri, ad esempio, indossava minigonna, maglietta attillata e stivaloni che la innalzano d'altezza.
L'ho ritimbrata altre due volte da allora, l'ultima a gennaio. Ma non mi ricordo il nome di battaglia. Solo quello vero. E non e' il caso di pubblicarlo. Quello d'arte mi sembrava qualcosa tra Elena ed Elisa. Ma posso sbagliarmi.
E' bulgara davvero. Nessuna base comune neolatina tra i nostri idiomi. Bionda naturale. Biondo cenere, per la precisione. Di viso mi piaceva e c'era tra noi una buona chimica. Ma ha il fidanzato pappone. Che temo le abbia fatto scontare l'ora persa con me, l'ultima volta. Inconvenienti dell'impresa familiare. È una semilibera. Oggi forse pù semi, che libera. Sapeva cosa veniva a fare qui. Ma sperava di farlo per meno tempo. Una storia come tante.
A B C. Un terzo libere, consapevoli e autodeterminate. Un terzo con il fidanzato pappone, a vari gradi di consenso o induzione. Un terzo schiave e ingannate. Fortunatamente le A) oggi prevalgono, a mia modesta analisi. Quasi la metà del totale a Padova e Vicenza. Qui per raccogliere il gruzzolo e, in capo ad un anno o due, tornare in patria a metterlo a frutto. Tante autoimprenditrici che non si vedono più ci sono riuscite. Sono felice per loro. Auguro alle altre di mandare il fidanzato a lavorare. O, nei casi più biechi, in galera.