Dopo una decina di giorni di pausa, giunge il momento di rientrare in pista. All'inizio, fa ancora parecchio caldo, ma nel corso della notte la temperatura scenderà a 18-19 gradi, pressochè perfetta per evitare le saune del mese scorso.
Entro al luna pard da Arosio, dove vedo in carne e ossa solo
Bora, ma all'autolavaggio c'è l'Audina scura che ricordavo essere sua e che deve essere stata ceduta in leasing a
Isabella, in una complessa triangolazione internazionale, che ha visto coinvolta anche una finanziaria del cantone svizzero di Glarona.
Nessuna traccia del suvvettino scuro al Tamoil e pure il cimitero sembra sguarnito, ma la
Pecora deve esserci, perchè vedo la sua Smartina.
Proseguendo oltre, nessuna traccia della ragazza con lo chignon, mentre è bene in vista la vetturetta multicolore di Miss
Oscurità. Bottiglietta di
Alice all'IP,
Katrina appoggiata alla staccionata, nessun segno di vita alla Burgio, bolide scuro di
Roberta Iceberg regolarmente al Coil, mentre una macchina sta ripartendo allo slargo della Kia e di certo c'è
Lora a bordo. Poi il deserto sino al Q8, dove vedo la vettura di
Alina Fintarussa.
A Lentate butto un occhio a sinistra, nessuna traccia della Deny e allora controllo di avere con me il passaporto e punto diretto a viale Tirana.
Deve fare più fresco delle settimane scorse, perchè la
Pescatrice è tornata ai fuseaux beige di tre taglie più piccoli, che da lontano la fanno sembrare nuda sino alla cintola. Nulla di nulla sino all'
Ammiraglio, al solito in autoreggenti bianche strappate. Alla rotonda, butto un'occhio a destra, ma il mitico Trenino dei Surgelati è desolatamente spento.
Poi mi trovo incolonnato in un altro trenino, stavolta di vetture, e percorro viale Tirana quasi a passo d'uomo. Superata la bottiglietta di
Regina Mora, transito al rallenty davanti a
Sara Medellin, in body nero e dalla carnagione abbronzatissima, e ci scambiamo un sorriso: visetto carino e simpatico, ma è troppo presto per fermarsi.
Mi segno quindi sul taccuino le presenze di
Anna Pivot e di
Alexandra Ceam, stasera in elegante abitino scuro e sulle solite zeppe da trampoliere, e da lì in poi è il vuoto pneumatico. Essendoci poco o nulla da vedere, non perdo tempo a tornare alla rotonda della mattanza e proseguo piuttosto verso quella degli outlet, da cui posso fare il salto nell'iperspazio e riapparire direttamente a Bregnano.
C'e subito il nuovo bolide teutonico di
Ana Forfour ad accogliermi. Nessuna traccia di Caterina e di Ana Anal, ma fortunatamente neppure di Bianca Verdi. Passate le rotonde gemelle, ecco la veterana di mille battaglie
Julia Cristallo, un po' assorta nei suoi pensieri. Al distributore più avanti è eccezionalmente serata "servito e riverito", perchè ci sono entrambe le
Anne, la Gipsy mora e la Montenegrina bionda e un po' tracagnotta, con indosso le tutine estive dell'IP.
Bene, ora è il momento di vedere la mitica
Sedra e allora accendo i fendi, per poterla scrutare meglio in quel tratto buio di viale. A parte i trans alla prima rotondina, non c'è però anima viva sino alla fine della 32: pure sul portone dell'ambasciata albanese, c'è un cartello scritto a pennarello: "Riapriamo a settembre".
E' allora giocoforza proseguire sino ad Appiano, la cui formazione sarà quella con l'organico più completo. Già in periferia, ecco la bottiglietta e l'Audina scura di
Ina Pagani. Arrivato in centro, l'Agip è chiuso, ma la sua
custode c'è, a controllare che nessuno varchi il nastro bianco/rosso che sigilla la stazione di servizio.
Più avanti, butto un occhio nella vietta del Granmercato e c'è la Smartina della
Sido, ma non la pilotessa. Al rotondone di Oltrona, si intravedono la Polo di
Jessica (con la passeggera
Mary a sculettare davanti al cofano) sulla destra e il monovolume teutonico di
Eva sulla sinistra. Nessuna traccia della Clio di Anissa all'Iveco e allora si può fare il giro di boa, terminando così l'interminabile traversata del luna park.
COME AL SUK
Restando una buona mezz'ora di strada per raggiungere l'estremo opposto, il compare inizia a scalpitare e inizialmente punto al caschetto biondo del Granmercato, che però deve essere stata rapita per una lunghissima sessione sui materassi del vicino motel.
Alla fine, cedendo più all'ormone che alla razionalità (ogni tanto dovrei rileggere le
mie stesse rece 
), accosto da
Mary, che nel frattempo è stata abbandonata dalla sua mentrice Jessica e sculetta da sola sul ciglio della strada, in quella specie di trappola per le sospensioni che è la sua mattonella.
Sarà una battaglia campale, degna del peggiore suk di Istanbul e combattuta a colpi di rialzi, di ribassi e delle proverbiali orecchie da mercante. Il primo giro di BJ si concluderà con lei che non invoca più il leggendario "Una ora! Una ora!", ma lo scadere dei dieci minuti, quando ne sono trascorsi sì e no 6-7, al cronometraggio ufficiale della Tissot.
Lei si fida solo dell'orologio del suo cell ed è irremovibile: ne segue un'accanita trattativa, in cui sono convinto di avere spuntato altri 10 minuti veri, più l'accensione di RAI1, verso la corresponsione di un altro ventello. Peccato che, appena intascato il foglietto azzurrino, Mary finga di cascare dalle nuvole: "Cos'è sex? No capito!". Glielo ripeto in tutte le lingue del mondo (sex, sesso, scopare, fi.a), finalmente capisce ed è di nuovo implacabile: "Ah no, 20 è solo per 10 minuti in più ... scopare 30".
Mi guardo bene dall'allungarle un altro decino, azzeriamo assieme il cronometro (sono le 0.46 spaccate) e si riparte col BJ, stavolta fatto da indemoniata, con affondi profondissimi, probabilmente per cercare di farmi capitolare in fretta. Dopo 2-3 minuti, non so cosa le balzi per la sua testa color rubino, perchè si rialza come una molla, inizia a spogliarsi sotto e un attimo dopo mi è cavalcioni, a smorzacandela.
"Ma scopare è 30, capito?", mi ripete per tre volte e, per altrettante volte, sono io a fare la faccia del mercante arabo, allargando le braccia, come per dirle "No capito!". Ormai mi è sopra, si discuterà dopo, si infila e parte con una cavalcata che durerà 5-6 minuti pressochè ininterrotti e che resterà negli annali, per la foga delle sue percussioni. Quando ha il fiatone, Mary controlla il cell, sperando che siano già le 0.56, ma mancano ancora 3 minuti all'ora X e allora le propongo la mission.
Lei accetta, ma sono "2 minuti!", per cui non c'è tempo di reclinare lo schienale e la inforco così com'è, in una missionaria fatta praticamente in piedi. Mary ansima come una teiera, ma è solo il fiatone per lo smorza furibondo di qualche minuto prima. Io cerco di godermi il momento, ma il timer suona prima di avere varcato la linea del traguardo.
"10 minuti finiti!", allarga le braccia Mary. Mi sfilo e torno al mio posto, per chiudere le operazioni con una sana smanacciata da parte di Federica. Appena impugno il compare, il condom è viscido (credo di umori femminili e non di gel, perchè si leva un odore abbastanza pungente) e allora rinuncio, per non imbrattarmi tutto, e le chiedo le salviette.
Mary tenta un ultimo rilancio, probabilmente sperando di spillarmi un altro ventello: "Fuori fresco ... io dentro ... tu fuori

". In pratica, mi sta proponendo una pecos en plein air, ma preferisco tenere le ultime riserve di cash per un altra ragazza e declino. Non insiste neppure per avere il decino in più e quindi alla fine la sfango con 17-18 minuti di BJ+RAI1, per due ventelli.
Sulla via del rientro, da segnalare una
Natashona in fase di sbaraccamento e la rotonda
Bora al gran completo, con la sua proprietaria, la pizzaiola
Natalia e una
Silvana un po' sciupata dal super-lavoro delle ultime settimane, tutte in attesa di clienti. Viene immolato l'ultimo ventello che era rimasto nel portafoglio e si torna infine alla branda.
PS
@squinter: sì, appena arrivata Katrina aveva con sè una presunta sorellastra, più piccola di statura ma più grande di età, di nome
Eugeniya (dettomi da K.) o
Virginia (dalla diretta interessata). Rimase un po' alla Cattabrega e un po' al ponte delle Badanti, ma resistette solo qualche mese. Magari avevi incontrato lei.