Le elezioni parlamentari si sono già concluse (domenica) dunque posso prevedere... il passato ;-)
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Non sono sicuro che interessi, però a me piace molto la faccenda, per cui la descriverei di seguito anche se abbastanza al volo.
In sintesi: i partiti di opposizione (all'attuale giunta militare, al governo dal 2014) hanno vinto le elezioni.
Più in esteso: il partito più votato è stato il Phak Kao Klai (che si tradurrebbe circa con
Andiamo Avanti). Si tratta di un movimento di ispirazione progressista, guidato da un leader quarantenne molto presentabile e coraggiosamente critico nei confronti sia della monarchia che dell’esercito. Questo movimento ha tra i suoi principali elettori giovani, studenti, abitanti delle città maggiori. Il programma prevede una importante modifica costituzionale.
Pheu Thai era il partito favorito dai sondaggi ed è stato il secondo più votato. Si tratta del partito populista fondato dall’ex primo ministro Thaksin Shinawatra. Si tratta della persona più ricca del paese, proprietaria di emittenti TV, banche, giornali ed immobili (ci ricorda nulla?).
Il patriarca Taksin è in esilio, motivo per cui s'è dovuta candidare la figlia (Paetongtarn).
I due partiti invece più vicini legati all'attuale governo militare (il cui primo ministro è l'ex generale Prayut Chan-o-cha) hanno ottenuto circa il 15%. Tutto bene, dunque? Neanche per sogno, naturalmente!
Infatti, secondo l'attuale Costituzione (approvata un paio d'anni dopo il colpo di stato militare prima ricordato) con queste elezioni sono stati nominati 500 nuovi deputati ma i 250 senatori, nominati dalla giunta militare, restano in carica fino al 2024. Assieme dovranno individuare il nuovo primo ministro e non sarà una passeggiata.
Ricordo infatti che tale insolito assetto costituzionale fu raggiunto con un metodo molto semplice: referendum popolare ed arresto/carcere militare per gli oppositori.
La reazione popolare fu abbastanza vivace nel periodo 2020-2021, soprattutto da parte di studenti e donne ma la contingenza specifica ovviamente non ha aiutato.
Il programma del Phak Kao Klai prevede questioni che ai nostri occhi appaiono come elementi di modernizzazione: revisione delle leggi relative alla lesa maestà, compressione del potere e dei bilanci delle forze armate, abolizione della coscrizione obbligatoria, semplificazione burocratica (evvabbè...), riconoscimento dei matrimoni omosessuali e (la più popolare tra le proposte)... salario minimo quotidiano a 13$.
Il giovane leader si è candidato al ruolo di primo ministro ma, nonostante il clamoroso risultato elettorale, la sua nomina è tutt'altro che automatica. Stante la stramba composizione del parlamento, sostanzialmente scollegata dal risultato elettorale, nessuno dei partiti ha la maggioranza ma non ce l'ha neppure una coalizione progressista (che fatalmente è gravata da divisioni interne...).
Io non capisco neppure cosa sta pensando la dolce Suparat con la quale s'è passata la notte. Per cui mi è davvero impossibile ipotizzare quale potrà essere il comportamento della giunta militare, ormai al governo da un paio di lustri: nonostante la chiara sconfitta elettorale ed il bassissimo sostegno popolare, il suo potere (politico, sociale ed economico) resta grande.
Secondo questi, che hanno studiato più di me, un nuovo colpo di stato è considerato improbabile:
Early results show Move Forward exceeding predictions to win 151 of the 500 seats in the lower house.
www.bbc.com
tuttavia è ipotizzabile che i militari cercheranno comunque di opporsi al cambiamento con gli ampi mezzi garantiti loro dall’ultima Costituzione.
Se guardi il Cavalli, sulla destra è rimasto l'anfratto che conduce al RC. Lo riconosci anche dal simbolo della fermata WS della metro che sporge sulla strada. C'è ancora quella vecchia automobile appesa alla parete che ha resistito pure al morso del pipistrello ;-)