VICENDE UN PO' STAGIONATE
Solito giro turistico per le rinomate lande di Lomazzo, in una fredda serata infrasettimanale di gennaio. L'orario è meno tardivo del solito e, quando faccio la mia comparsa nella ridente località della bassa Comasca, ben poche delle OTR sono già in postazione. Il tempo di fare qualche vasca avanti e indietro sino all'ambasciata albanese di Lurago Marinone e, verso le 22:30-22:45, le piazzole sono quasi tutte piene.
Già al primo passaggio avevo notato la procace ragazzona che, da tempo ormai immemore, occupa lo stop della vietta del cimitero di Lomazzo. Dando per scontato che appartenesse alla combriccola della vicina rotonda dell'ENI (Iulia, Roxana, Elena, etc ...), sono sempre stato perplesso a fermarmi anche solo per un breve incontro conoscitivo. Dato che, a inizio serata, era una delle poche già in postazione, ne ho approfittato per fare un paio di passaggi radenti per scrutarla meglio da vicino e, pur non essendo più una giovinetta, ho deciso che un giro di giostra poteva anche starci, giusto per poter piantare una bandierina (rigorosamente color fragolone ) anche in terra moldava.
Quando, di ritorno da Lurago, mi decido finalmente a rientrare verso il viale delle Rimembranze, incrocio una pattuglia della PS, che inizia a fare tappa a tutte le stazioni della via crucis, cominciando dalla mora Julia di via Cristallo, stranamente lasciata sola dalla collega Cristina. Solo dopo essermi assicurato che la vettura ha intenzione di costituire un posto di blocco ben più avanti, quasi al distributore di Sara, posso rientrare più tranquillo a Lomazzo. Il transito della vettura azzurrina ha sicuramente sortito qualche effetto, perché tutte le albanesi (o sedicenti tali) sono scomparse dalla circolazione, il che mi fa sospettare che le signorine siano qui con un semplice visto turistico e temano di beccarsi un bel foglio di via.
Al mio arrivo a destinazione, la ragazza più alta e dalla chioma castana è ora affiancata da una collega più minuta e dai capelli ricci ed entrambe sono intente ad aspirare voluttuose boccate di fumo dalle rispettive sigarette. Al primo transito non posso subito fermarmi, perché ho un paio di vetture dietro (colleghi?), e quindi mi tocca un giro dell'isolato. Non passano neppure due minuti ed entrambe sono scomparse dalla circolazione, lasciando solo il sacchetto dei rifiuti a memoria della loro presenza. Devo peregrinare un altro buon quarto d'ora, prima che, alla spicciolata, tornino entrambe alla postazione.
Solito giro turistico per le rinomate lande di Lomazzo, in una fredda serata infrasettimanale di gennaio. L'orario è meno tardivo del solito e, quando faccio la mia comparsa nella ridente località della bassa Comasca, ben poche delle OTR sono già in postazione. Il tempo di fare qualche vasca avanti e indietro sino all'ambasciata albanese di Lurago Marinone e, verso le 22:30-22:45, le piazzole sono quasi tutte piene.
Già al primo passaggio avevo notato la procace ragazzona che, da tempo ormai immemore, occupa lo stop della vietta del cimitero di Lomazzo. Dando per scontato che appartenesse alla combriccola della vicina rotonda dell'ENI (Iulia, Roxana, Elena, etc ...), sono sempre stato perplesso a fermarmi anche solo per un breve incontro conoscitivo. Dato che, a inizio serata, era una delle poche già in postazione, ne ho approfittato per fare un paio di passaggi radenti per scrutarla meglio da vicino e, pur non essendo più una giovinetta, ho deciso che un giro di giostra poteva anche starci, giusto per poter piantare una bandierina (rigorosamente color fragolone ) anche in terra moldava.
Quando, di ritorno da Lurago, mi decido finalmente a rientrare verso il viale delle Rimembranze, incrocio una pattuglia della PS, che inizia a fare tappa a tutte le stazioni della via crucis, cominciando dalla mora Julia di via Cristallo, stranamente lasciata sola dalla collega Cristina. Solo dopo essermi assicurato che la vettura ha intenzione di costituire un posto di blocco ben più avanti, quasi al distributore di Sara, posso rientrare più tranquillo a Lomazzo. Il transito della vettura azzurrina ha sicuramente sortito qualche effetto, perché tutte le albanesi (o sedicenti tali) sono scomparse dalla circolazione, il che mi fa sospettare che le signorine siano qui con un semplice visto turistico e temano di beccarsi un bel foglio di via.
Al mio arrivo a destinazione, la ragazza più alta e dalla chioma castana è ora affiancata da una collega più minuta e dai capelli ricci ed entrambe sono intente ad aspirare voluttuose boccate di fumo dalle rispettive sigarette. Al primo transito non posso subito fermarmi, perché ho un paio di vetture dietro (colleghi?), e quindi mi tocca un giro dell'isolato. Non passano neppure due minuti ed entrambe sono scomparse dalla circolazione, lasciando solo il sacchetto dei rifiuti a memoria della loro presenza. Devo peregrinare un altro buon quarto d'ora, prima che, alla spicciolata, tornino entrambe alla postazione.
Quando finalmente la congiuntura astrale mi è favorevole, posso accostare per l'intervista di rito. La ragazza più alta si gira subito verso di me e si china nell'abitacolo, snocciolandomi il solito rate per il "boccaf..a". "Ma solo per un lavoretto di bocca, quant'è? 20, giusto?", cerco subito di contrattare. La ragazzona tituba un attimo ed estrae dal cilindro il listino dei "vecchi amici": "Ah, ma allora mi conosci già? Sì, sono 20". "Ma il posto è tranquillo?", cerco di farmi rassicurare. "Stasera la situazione è tranquilla, non preoccuparti. Nessuno verrà a disturbarci", mi risponde la fanciulla. Un rapido giro d'orizzonte, per controllare che non ci siano minacce nei paraggi, e lo do l'OK ad accomodarsi a bordo.
Essendomi spacciato per un suo vecchio cliente, non ho ovviamente condotto la consueta intervista di rito e mi limito a scambiare due chiacchiere sulla situazione FFdO, nel breve tragitto per raggiungere la sede operativa.